Nato in Francia tra gli anni ’80 e ’90 il torrentismo è uno sport adrenalinico che si pratica a strettissimo contatto con la natura.
Noto anche con la sua denominazione inglese di “canyoning”, è un’attività particolare che prevede la percorrenza da monte a valle dei torrenti entro strette gole scavate dall’acqua nei secoli e denominate “forre”. Proprio per l’ambiente in cui si svolge è uno sport stagionale che viene praticato durante il periodo estivo.
Al contrario del molto più conosciuto rafting, non prevede l’utilizzo di particolari mezzi per la percorrenza del tragitto. Il torrentista, infatti, affronta il percorso camminando nelle zone di acqua bassa e nuotando in quelle di acqua alta. La natura stessa dei corsi d’acqua montani porta a dover affrontare salti più o meno alti che, a seconda delle circostanze, possono essere superati con la discesa su corda o attraverso un tuffo. Il canyoning è dunque uno sport che, in relazione all’ampio impiego della corda che si pratica in esso, prevede l’utilizzo di tecniche mutuate dall’alpinismo e dalla speleologia. L’equipaggiamento essenziale per praticarlo prevede: muta in neoprene spessa ma non molto aderente (in modo da garantire il mantenimento del calore del corpo ma allo stesso tempo non impedire i movimenti quando non si è immersi); caschetto da alpinismo; calzari in neoprene; imbrago; discensore; scarpe da trekking o simili (molte ditte ormai producono scarpe studiate appositamente per il torrentismo con suole trattate in modo da garantire la massima presa possibile negli scivolosi ambienti delle forre); zaino da canyoning; contenitori stagni per gli oggetti che non possono assolutamente bagnarsi.
Il torrentismo è uno sport che, per sua natura, richiede un importante impegno fisico. Quando ci sono tratti da percorrere a piedi la muta bagnata ha un certo peso, in più sulle spalle bisogna portare lo zaino che deve contenere le corde per armare le discese, anche quelle assolutamente bagnate. Oltretutto il corpo viene anche provato dal contatto costante con la bassa temperatura dell’acqua. Tutto questo è però ricompensato dalla possibilità di vivere un’esperienza fuori dal comune e di vedere posti totalmente incontaminati che non sono raggiungibili altrimenti.
Dato che l’ambiente della forra è per sua stessa natura poco ospitale non ci si può improvvisare torrentisti. Non bisogna mai praticarlo da soli, è indispensabile un gruppo di almeno tre, se non quattro persone. Una volta in forra, infatti, si vengono di frequente a creare circostanze particolari e imprevedibili in cui sarà indispensabile fare lavoro di squadra. Altro elemento fondamentale per la sicurezza è controllare le previsioni metereologiche, non solo quelle del giorno stesso in cui si vuole praticare l’attività, ma anche quelle dei giorni precedenti in modo da valutare se l’entità della portata d’acqua del torrente permetta la sua percorrenza.
Se fatto con previdenza e criterio il torrentismo è uno ottima strumento di fuga dalla quotidianità. Ѐ un ritorno alle origini, in cui ci si trova con i propri compagni d’avventura in un torrente gelido e cristallino, che scorre nell’ambiente più incontaminato che si sia mai visto.
Glenda Oddi