Secondo i dati Istat in Italia si legge sempre meno e si pubblica sempre più, perchè non provare a regalare un buon libro piuttosto che i soliti cappelli, sciarpe e guanti?
Siamo ormai alle porte della festa più sentita dell’anno e quella in cui probabilmente c’è più dispendio economico ed energetico nella ricerca dei regali da donare.
Molto spesso, soprattutto con il passare degli anni, ci si ritrova a corto di idee e si ricorre all’espediente dei calzini, delle mutande, delle sciarpe, dei guanti o dei cappelli.
Senza nulla togliere a questi ‘utili’ pensierini, ma se provassimo a sostituirli con dei libri? Ne esistono di tutti i tipi, di tutti i prezzi e per tutti i gusti.
Perché questo invito?
Secondo i dati Istat pubblicati pochi giorni fa, in cui si ha in riferimento l’anno 2018, la quota dei lettori di libri resta sostanzialmente stabile, forse addirittura registra un lieve aumento, rispetto al 2017. Ma in realtà, la quota di lettori nel nostro Paese è cresciuta costantemente toccando il 46,8% tra il 2000 e il 2010, è poi diminuita fino al 40,6%, stesso dato del 2001 e appunto del 2018.
Un dato però che dovrebbe indurre a riflettere è quello rappresentato dai “lettori forti”, quelli cioè che leggono almeno un libro al mese: la media nazionale del 2017 era del 13,4%, con il Trentino Alto Adige in testa (18,4%) e la Sicilia fanalino di coda con appena il 7%.
Interessante è anche conoscere quanti libri si posseggono in media: il 57% delle famiglie conta meno di 50 libri, il 14,5% non supera i dieci volumi, mentre il 10,8% addirittura non ne possiede nemmeno uno. Raggiunge invece il 6,5% le famiglie che posseggono oltre 400 libri.
Nota di merito va alle donne che rappresentano in assoluto il pubblico più affezionato alla lettura: il 60% delle ragazze tra gli 11 e i 19 anni dichiara di aver letto almeno un libro nell’ultimo anno, mentre solo dopo i 55 anni le donne scendono sotto il 50%. Gli uomini invece vedono questa soglia come un miraggio, dato che indistintamente dall’età non la superano mai.
Ho voluto parlarvi di dati statistici che lasciano poco spazio alle opinioni, altrimenti potrei aggiungere tutto il resto che i libri possono rappresentare più o meno metaforicamente: un modo per aprirci la mente, per superare ogni sorta di barriera, nuove esperienze e idee, addirittura amicizie (a volte finire un buon libro è come perdere un amico) …insomma un regalo che in ogni caso arricchisce, occorre però prima donarlo e poi leggerlo!
Riccardo Pallotta