Il rapporto tra uomo e natura è una realtà dinamica; noi esseri umani ne facciamo parte e dipendiamo dagli altri esseri viventi che a loro volta fanno parte di questo pianeta. Le implicazioni a carattere ambientale non dipendono però soltanto dai rapporti con altri animali ma anche e in maniera più’ significativa da quelli con il mondo vegetale e quindi con quella che si definisce in maniera più’ generale: biosfera.
L’esempio più banale e semplice è quello rappresentato dall’ossigeno proveniente da tutta la vegetazione che ci circonda ma che allo stesso tempo facilità lo sviluppo degli incendi per il troppo caldo emanato dall’effetto serra provocato dall’uomo.
Gli incendi che stanno raddoppiando in Australia ne sono l’esempio, e per tutte le catastrofi delle quali siamo stati testimoni silenziosi e colpevoli, a rimetterci sono stati soprattutto gli animali come il povero Lewis, il koala oramai preso a simbolo, morto nell’ultimo grande rogo australiano che ha provocato la morte di centinaia di milioni di animali. Tuttavia, l’impatto dell’uomo con il resto del regno animale è ancora più grave di quanto si possa immaginare. Basta pensare che durante un giorno medio la popolazione umana utilizza più di 40.000 altre specie viventi per diversi fini e scopi non sempre vantaggiosi per la vita sulla terra e in accordo con le leggi della natura. Tutto questo produce effetti devastanti a lungo termine. Tutte le specie del pianeta messe insieme formano una complessa e straordinaria rete di vita. Molti esperti che studiano questi delicati meccanismi sono arrivati alla considerazione che entro 75 anni, il 50 per cento di tutte le specie animali e vegetali potrebbe scomparire dalla faccia della Terra. i ricercatori temono che alcune specie possano scomparire a un ritmo 10.000 volte più veloce di quello che gli scienziati chiamano “ritmo di estinzione naturale”
Durante la lunga vita della terra in diversi momenti del passato, le specie si sono quasi sempre estinte per cause naturali. Ma la causa fondamentale dell’attuale crisi è un’altra.
Evidentemente le odierne estinzioni sono dovute all’attività umana definendo la nostra come una “specie sterminatrice”. Brutto appellativo purtroppo per chi dovrebbe vantarsi di rappresentare il massimo esempio di civiltà su questo meraviglioso Pianeta.
Pippo Mangano