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Il modo ecologico di acquisto passa per i prodotti “alla spina”

Dai prodotti per la casa alla persona fino agli alimenti

“Hai mai comprato sfuso?”. La domanda forse per qualuno nascerà spontanea, ma per chi non fosse al corrente di questa modalità di acquisto, è bene spendere due parole. Innanzi tutto cominciamo con il dire che questo interrogativo è stato lanciato nella grande rete telematica da chi questa modalità di compravendita la conosce bene. Si tratta infatti di “Resto Sfuso” una delle tante realtà che si stanno diffondendo nelle varie regioni e che consentono di risparmiare sui contenitori, spesso di plastica. 

Questa modalità di acquisto è stata anche definita “alla spina” e riguarda tanto prodotti per la casa, quanto quelli per l’igiene personale e cosmetici, ma può estendersi anche a prodotti alimentari sfusi e biologici. Ma come funziona praticamente il tutto? In prima battuta bisogna presentarsi muniti di uno o più recipienti vuoti, una volta individuato ciò che interessa, si riempie il contenitore per poi passarlo alla pesatura. Arrivati in cassa, verrà pagato solo il prodotto. 

Una modalità che consente di risparmiare avendo in cambio prodotti di qualità con un occhio anche all’ambiente. Inutile dire che se questa prassi venisse seguita da sempre più persone, i vantaggi per l’ambiente sarebbero innumerevoli. Una scelta dunque con risvolti economici per le proprie tasche, ma anche o, forse soprattutto, di natura ecologica. Tanto per ritornare all’esercizio citato all’inizio, “Resto Sfuso” si trova a Roma in via Santa Maria Ausiliatrice 68 a solo qualche minuti a piedi dalla metro A. Furio Camillo. Ma per chi fosse interessato basta cercare in rete, impostando la parola chiave “prodotti alla spina” o sfusi, per trovarne altrettanti di negozi similari basati su questa forma di economia circolare.          

Di Maria Teresa Biscarini

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