I rapaci notturni sono un gruppo di uccelli molto affascinante e misterioso. I gufi appartengono tutti all’Ordine degli Strigiformi che in italiano significa “dalla forma di streghe”: infatti in molte epoche e culture sono visti negativamente per le loro abitudini notturne e crepuscolari. Soprattutto nei bestiari medioevali erano considerate creture diaboliche e questi infondati pregiudizi sopravvivono ancora nella cultura attuale: in molte zone d’Italia per esempio, il canto della civetta è considerato presagio di morte. Eppure non é sempre stato così: nell’Antica Grecia infatti la stessa civetta era l’animale sacro alla dea Atena, da cui prende il nome scientifico (Athena noctua).
I rapaci notturni hanno caratteristiche peculiari, comuni tra loro: possiedono ali larghe e lunghe ma testa molto tozza e grossa e coda corta. Spicca la presenza del disco facciale dove gli occhi sono posizionati frontalmente e non lateralmente. Essendo quasi strettamente notturni si è portati a pensare che il senso maggiormente sviluppato sia la vista: in realtà è l’udito, che sfruttano per cacciare di notte. Possiedono infatti dei fori auricolari posizionati in maniera asimmetrica che permette loro di ricostruire una mappa sonora precisa intorno a loro. Alcune specie, come gufo comune e reale possiendono sul capo dei “ciuffetti auricolari” che però non sono vere orecchie ma solo ciuffi di penne. Gli occhi sono comunque adattati per la visione notturna ma non sarebbero in grado di cacciare senza un udito così fine e preciso. Avendo occhi posizionati frontalmente i rapaci notturni non hanno un ampio angolo di visuale: sopperiscono però con una grande mobilità della testa che può ruotare anche di 270°.
Anche il piumaggio è particolare: possiedono delle piccole frangette sulle penne che annullano il fruscio. In tal modo sono assolutamene silenziosi e non percepibili dalle loro prede. Il becco adunco è generalmente piccolo e possiede vibrisse simili a quelle dei gatti con funzione sensoriale. Le loro zampe sono particolari: mentre i rapaci diurni hanno tre dita anteriori e una posteriore, i gufi hanno due dita anteriori e due posteriori.
Sono animali carnivori e predano animali anche più grandi di loro, ingoiando le prede piccole praticamente intere: sono in grado di espellere successivamente le parti non digeribili, come ossa e peli, o l’esoscheletro degli insetti, tramite le borre, rigetti alimentari dalla consistenza dura e compatta che gli zoologi raccolgono per studiare la dieta dei rapaci e la composizione della microfauna presente nell’area.
Daniele Capello