Il ministro Roberto Cingolani ha firmato il Decreto che definisce “i nuovi limiti temporali di esercizio degli impianti termici di climatizzazione alimentati a gas naturale”.
Eccezione però per ospedali, asili, piscine, saune e alcune attività industriali e artigianali a cui i Comuni “abbiano già concesso deroghe ai limiti di temperatura, oltre che agli edifici dotati di impianti alimentati in prevalenza a energie rinnovabili”, fa sapere il ministero della Transizione ecologica.
La misura prevede tre fronti di azione: quindici giorni in meno, riduzione di un grado della temperatura e di un’ora al giorno per il riscaldamento quest’inverno.
Queste tre misure, secondo la stima dell’Enea, farebbero risparmiare 2,7 miliardi di metri cubi di gas. Il caro-bollette, che sta colpendo famiglie e imprese, mobilita i Comuni, con i sindaci pronti a chiedere al prossimo Governo fino a un miliardo di euro per non mandare in default i bilanci amministrativi.
Dinanzi alla cattiva notizia per cui la crisi dei prezzi non si risolverà entro il 2023, ma ci vorranno almeno tre anni, per ora, c’è il Piano di riduzione dei consumi di gas naturale previsto dal Mite con questo decreto che posticipa di 8 giorni la data di accensione dei termosifoni e anticipa di 7 giorni lo spegnimento. Date che variano a seconda delle sei zone climatiche individuate in Italia.
Intanto, il numero uno di Eni, Claudio Descalzi, rassicura sulle scorte: il gas è sufficiente, salvo ci fossero incidenti tecnici, come ad esempio un guasto o una rottura a un impianto, che riguardano i paesi fornitori o un freddo particolamente rigido.
In termini pratici, quindi, a Roma, il riscaldamento previsto dal primo novembre fino al 15 aprile sarà dall’8 novembre al 7 aprile, mentre a Milano anziché il 15 ottobre il riscaldamento partirà il 22 e sarà spento il 7 aprile anziché il 15. La temperatura nelle abitazioni, che è fissata a 20 gradi per convenzione, dovrà scendere a 19.
L’Enea (l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) stilerà un vademecum con le indicazioni essenziali per impostare correttamente la temperatura di riscaldamento che gli amministratori di condominio potranno rendere disponibile ai condomini. Resta salva la tolleranza in situazioni climatiche particolarmente severe, in cui i comuni possono autorizzare l’accensione degli impianti termici a gas anche al di fuori dei periodi indicati dal decreto, purché per una durata giornaliera ridotta”.
di Marino Ceci