L’attuale scenario economico è molto chiaro: chi decide di sviluppare o far evolvere un proprio brand si ritrova a dover nuotare in un mare di concorrenza
Posizionarsi bene con il proprio brand ed evitare errori alla propria impresa. È questo l’obiettivo che vuole raggiungere Ideabile (www.ideabile.it), realtà fondata dagli imprenditori Giacomo Vignoni e Chiara Berselli e specializzata in consulenza strategica, branding e brand identity, che accompagna passo dopo passo la trasformazione di progetti imprenditoriali in brand duraturi. L’attuale scenario economico è molto chiaro: chi decide di sviluppare o far evolvere un proprio brand si ritrova a dover nuotare in un mare di concorrenza, in cui distinguersi dall’altro richiede un grande sforzo. Sforzo che, forse per fretta di voler raggiungere immediatamente i risultati sperati, non sempre è sufficiente. Fare branding è diverso da fare performance marketing, né significa limitarsi a creare il proprio sito web, disegnare il logo e lanciare in modo sterile un prodotto sul mercato. Con Giacomo Vignoni, uno dei fondatori di Ideabile, vogliamo conoscere le particolarità che contraddistinguono il posizionamento di un brand.
Come posizionare il proprio brand?
«Posizionare un brand all’interno del proprio settore di riferimento è un processo lungo che richiede un’analisi approfondita del mercato, del target e dei competitor, la definizione di quelli che sono gli elementi di unicità del brand e su quelli costruire messaggi chiari, coerenti e distintivi che possano entrare nella mente dei consumatori. Ecco perché per noi di Ideabile è fondamentale iniziare qualsiasi percorso di branding dall’ascolto della storia imprenditoriale per comprendere esordi, passi falsi, successi, obiettivi di marketing».
Quali sono gli errori da evitare?
«Primo. Non porsi le giuste domande a monte e non capire dove posizionarsi rispetto al mercato di riferimento. Inoltre riteniamo opportuno non focalizzarsi solo sui propri competitor – nonostante l’analisi del mercato sia fondamentale – ma concentrarsi su quali sono i propri clienti e i propri valori. Secondo. Non avere un unico interlocutore per la definizione dalla strategia alla messa a terra, per evitare di avere un risultato frammentato, poco coeso nel messaggio, oltre ad un elevato effort in termini di tempi di gestione e di dispendio economico. Terzo. Lanciarsi a capofitto in attività promozionali alla cieca: questa azione non sempre porta necessariamente all’errore, ma è strettamente legata al punto precedente. Infatti, prima di ipotizzare qualsiasi tipo di attività promozionale è necessario avere ben chiaro il proprio posizionamento».
Come valorizzare la promozione della propria impresa?
«A seconda della tipologia di brand e degli obiettivi da raggiungere il nostro team valuta le varie attività da sviluppare caso per caso. Un esempio pratico: se si trattasse di un brand di lifestyle b2c con esclusivamente un e-commerce sceglieremmo di sicuro di prevedere delle attività di digital mktg in connessione con attività di infl mktg e digital pr per aumentare la notorietà del brand e raggiungere le buyer personas desiderate. Ovviamente se il budget lo permette sarebbe ideale optare per una campagna di promozione multicanale insieme a delle attivazioni-eventi offline per aumentare l’engagement».
Francesco Fravolini