In via del tutto eccezionale e ancora per pochi giorni sarà possibile osservare dal vivo in Italia i dipinti di 18 artisti della confraternita.
Nel 1848, sullo scenario di un’Europa scossa da moti insurrezionali, nasce in Gran Bretagna un’associazione artistica volta a creare una pittura rivoluzionaria e assolutamente antiaccademica. I suoi esponenti sono giovani, anzi giovanissimi, e hanno voglia di cambiare il mondo. Il loro nome è significativo, il termine “Preraffaelliti” allude infatti ad un’arte che va alla ricerca di un’espressione libera dai rigidi canoni estetici, dal forte rigore tecnico e formale, dall’idealizzazione della realtà che, secondo loro, Raffaello aveva colpevolmente introdotto nell’arte Rinascimentale, generando così la prima radice della contemporanea e tanto odiata arte accademica. Il gruppo viene fondato da John Everett Millais, Dante Gabriel Rossetti e William Hunt, ad essi si unirono in seguito altri giovani artisti, come Ford Madox Brown, William Trost Richards e William Morris. Firmavano i loro dipinti con la sigla PRB (Pre-Raphaelite Brotherhood), ad indicare i comuni intenti artistici e la condivisa visione della vita. Il loro immaginario artistico è popolato da donne enigmatiche e sensuali, da cavalieri, figure bibliche, soggetti del mondo dantesco e shakespeariano; protagonisti di una dimensione pervasa da una forte vena romantica, fiabesca e caratterizzata da accenti allegorici e simbolici. Un mondo che porta l’osservatore lontano, in una dimensione alternativa e suggestiva.
Al Palazzo Reale di Milano la mostra “Preraffaelliti – Amore e desiderio”, curata da Carol Jacobi, propone fino al 6 Ottobre, per la prima volta in Italia e in via del tutto eccezionale, l’esposizione di 80 opere della confraternita. Tra di esse ci sono tele celeberrime come “Ofelia” di John Everett Millais, “Amore d’Aprile” di Arthur Hughes, “Lady of Shalott” di John William Waterhouse, che genericamente non vengono fatte uscire dal Regno Unito. Un’occasione unica per lasciarsi trasportare in un mondo lontano, nostalgico e romantico dalle opere di 18 artisti giovani e appassionati.
Glenda Oddi