Quando si nomina Helenio Herrera viene subito in mente la Grande Inter di Angelo Moratti: un connubio inseparabile, anche se l’allenatore argentino ha vinto numerosi trofei anche lontano dai nerazzurri. Nato il 10 aprile 1910 a Buenos Aires, Argentina, e morto il 9 novembre 1997 a Venezia, esordì come calciatore nel campionato marocchino per proseguire la carriera nel campionato francese vincendo solamente una Coppa di Francia nel 1942 con i Red Star. La carriera da allenatore fu invece trionfale: iniziò nel piccolo Puteaux in Francia nel 1944 ma fu in Spagna che si affermò, vincendo due campionati nell’Atletico Madrid e altrettanti nel Barcellona con cui vinse anche la Coppa delle Fiere (antenata della Coppa Uefa).
Nel 1960 sbarcò in Italia, nell’Inter dove vinse quasi tutto: 3 scudetti, 2 Coppe dei Campioni consecutive (1963-64 e 1964-65) e due Coppe Intercontinentali. Dopo i trionfi con i nerazzurri allenò la Nazionale Italiana per 4 partite in coppia con Ferruccio Valcareggi e poi la Roma, con cui vinse ancora una Coppa Italia nel 1968-69 e la Coppa Anglo-Italiana nel 1972. Chiuse la carriera ancora nel Barcellona, vincendo la Coppa di Spagna 1980-81. I suoi successi gli valsero il titolo di “Mago”. Divenne famoso come massimo esponente della tattica del “catenaccio” e per l’introduzione della psicologia nella gestione delle squadre: sono passati infatti alla storia i cartelli motivazionali che era solito apporre sulle pareti dello spogliatoio per caricare i calciatori prima della partita.
Daniele Capello