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HARRY POTTER E DANTE ALIGHIERI

L’amor che move il sole e l’altre stelle

Leggere Harry Potter da bambini è sicuramente meraviglioso: sognare ad occhi aperti mondi di maghi, streghe, castelli incantati e sperare con tutto il cuore che il primo settembre si presenti a casa nostra una civetta con una lettera di ammissione alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts è un’esperienza che ogni ragazzino dovrebbe vivere almeno una volta nella vita.

Ma leggere o rileggere Harry Potter da adulti è tutta un’altra storia e porta con sé nuove e importanti consapevolezze. In questo articolo si approfondirà, in particolare, il rapporto che la storia del maghetto più famoso del mondo ha con un’opera di carattere monumentale: la Commedia di Dante Alighieri.

Infatti, sono molti i riferimenti che la scrittrice della saga, J. K. Rowling, inserisce all’interno della storia. Innanzitutto si  può partire da una profonda analogia tra il personaggio di Harry e quello di Dante: nei primi tre libri della saga, Harry, proprio come Dante nell’Inferno, affronta tre diversi percorsi di “discesa”: le segrete di Hogwarts, la Camera dei Segreti e il tunnel all’interno di un albero che lo conduce alla Stamberga Strillante.  In ognuno di questi casi si troverà poi a confrontarsi, in maniere differenti, con il suo nemico giurato, Voldemort. Scendere verso il basso significa trovarsi faccia a faccia con il nostro io più profondo, le nostre paure segrete e solamente toccando il fondo si può risalire “a riveder le stelle”.

Altro importante riferimento all’Inferno dantesco è riscontrabile nel sesto libro, Harry Potter e il Principe Mezzosangue, quando Harry e il professor Silente sono costretti a dover attraversare, sopra una barca, un lago in cui sono immersi gli Inferi, morti viventi pronti a trascinare i due personaggi nelle profondità dell’acqua. Sembra proprio di ritrovarsi nel bel mezzo del terzo canto dell’Inferno, quando Dante e Virgilio vengono traghettati da Caronte attraverso l’Acheronte, uno dei fiumi infernali.

Curioso anche come la figura di Silente sia perfettamente assimilabile a quella di Virgilio: un compagno saggio e fidato, che affianca  Harry in ogni sua scelta, sa sempre qual è la cosa giusta da fare e guida il ragazzo verso la “retta via”.

Per concludere, è assolutamente necessario trattare il tema fondamentale che lega profondamente le due storie: l’amore. Tutto è riconducibile all’amore: l’amore di Dante per Beatrice che conduce alla salvezza dell’anima; la relazione profonda che lega Dante e Virgilio nello stretto rapporto di poeta-lettore; l’amore che la madre di Harry ha interposto tra il figlio e il male, garantendogli così la protezione assoluta e, soprattutto, lo sconfinato potere di amare a sua volta, cosa che Voldemort non sarà mai in grado di concepire.

I finali di entrambe le opere sono un inno all’amore, quello che “move il sole e l’altre stelle”.

Letizia Lombardi

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