È la città della “crescia”, della ceramica, della fiction Don Matteo, dell’arte… e dal 1880 è anche definita, come da tradizione, “la città dei matti”.
Questo simpatico appellativo è, da un lato certamente legato alla proverbiale indole giocosa e imprevedibile dei suoi abitanti, gli eugubini, dall’altro alla presenza di una fontana cinquecentesca divenuta famosa per una pratica molto curiosa, in grado di attirare turisti da tutto il mondo: la fontana del Bargello, collocata davanti all’omonimo palazzo del centro città.
Non si può, infatti, lasciare Gubbio senza aver prima ottenuto la famosa “patente dei matti”, e l’unico modo per ottenerla è fare tre giri di corsa intorno alla fontana (proprio come le “birate” fatte in occasione della Festa dei Ceri in Piazza Grande) e “battezzarsi” con uno spruzzo di quell’acqua dagli strani poteri; solo allora la serenissima congrega de i matti de Gubbio sarà lieta di annunciare che in tal giorno, tale Madonna o Messere «girando per tre volte attorno alla fonte de lo Bargello, con animo fraterno e giocondo, merita con onore e diritto la patente onoraria di Matto di Gubbio».
Un’usanza antica e meravigliosa, destinata a non perdersi nel tempo e tramandata di padre in figlio con orgoglio e un pizzico di follia.
Ambra Belloni