A un mese di distanza dal suicidio di Sulli delle f(x), anche Goo Hara, cantante e attrice sudcoreana, ex membro delle KARA, si è arresa e ha deciso di togliersi la vita.
L’artista, che aveva 28 anni, è stata trovata morta nel suo appartamento a Seoul domenica scorsa, intorno alle 6 del pomeriggio.
La storia si ripete. Goo Hara condivideva lo stesso destino di Sulli. Entrambe avevano debuttato come former member di due gruppi femminili molto affermati in Corea del Sud. Belle, famose, fragili, vittime di cyberbullismo e affette da una profonda depressione che le ha consumate lentamente e contro la quale dovevano combattere ogni giorno da sole.
Goo Hara aveva debuttato con le KARA nel 2008. Aveva lasciato il gruppo nel 2016 per portare avanti la propria carriera come solista, con eventi e tour sia in patria che in Giappone.
L’idol aveva già tentato il suicidio nel maggio scorso a causa dei ricatti ricevuti dal suo ex fidanzato, che l’aveva minacciata di pubblicare su internet un filmato intimo. A causa di quell’episodio la sua precedente agenzia aveva sciolto il contratto.
Dopo essersi ripresa, la cantante aveva firmato con l’agenzia nipponica Production Ogi. Appena qualche giorno fa era stato rilasciato il suo nuovo singolo giapponese intitolato “Midnight Queen”. Forse la morte di Sulli, con la quale Goo Hara aveva un profondo legame d’amicizia, ha inferto un altro duro colpo al già fragile equilibrio emotivo della giovane, contribuendo a spingerla a seguire il medesimo destino della collega e amica.
Prima di morire, Goo Hara aveva pubblicato un ultimo post su Instagram: una foto che la ritrae coricata sul letto insieme all’augurio: “Buonanotte”.
La polizia ha dichiarato che le indagini accertare con sicurezza le cause della sua morte sono ancora in corso, mentre l’agenzia Production Ogi ha rilasciato un comunicato chiedendo ai fan e ai giornalisti di rispettare il dolore dei familiari e degli amici dell’artista e di astenersi per il momento dal fare telefonate o dall’inviare messaggi di condoglianze.
Yami