Quando la musica è un ponte di passaggio verso il trascendente.
“Penso che la natura sia un viatico per la trascendenza”. A parlare di ultraterreno, e per giunta durante un concerto, è Giovanni Allevi che arriva addirittura a citare il noto psicanalista svizzero Carl Gustav Jung. Come mai un musicista sente la necessità di aprire un varco verso il sacro in un contesto dove si fa della musica? Prendendo spunto dalla citazione junghiana, prescelta e veicolata sul palco, il focus va posto sul fatto “che in un mondo avanzato si è perso il senso del sacro”. E questo avviene, citando testualmente, “proprio perché non c’è più un contatto dell’uomo con la natura”.
“Il mondo artificiale, ipertecnologico, – è sempre Jung a dire – ha messo su di noi una cappa che ci impedisce il contatto ancestrale con quelle energie misteriose che solo le donne, oggi, intuiscono. Credo sia a causa di questa cappa che noi sviluppiamo le nevrosi, l’infelicità. Dovremmo tornare al sacro, alla natura. E la musica classica contemporanea è un buon mezzo”. Affermazioni importanti che mettono al centro la funzione del femminile nel mondo. E ciò che colpisce è che chi riconosce la particolare capacità intuitiva delle donne sono proprio due uomini. E’ pur vero però che non si tratta certo di maschi che incarnano il cosiddetto profilo dell’ “uomo medio”, ma sono molto di più.
L’altro aspetto su cui si intende porre l’attenzione è la funzione svolta dalla musica classica. Non solo e non tanto la musica come forma di evasione, bensì come canale di elevazione e crescita interiore. E così grazie proprio alla conoscenza di Jung nasce il brano dal titolo “Our Future”. E’ Allevi stesso a riconoscere che l’ispirazione per questo suo nuovo lavoro è venuta proprio dalla lettura di Jung. Più esattamente il cuore dell’ispirazione sta nel modo in cui Jung considerava la nostra cultura e civiltà. Entrambe vengono considerate per nulla progredite né da un punto di vista psicologico, né spirituale. Contrariamente al livello di progresso esterno e tecnologico acquisito. Volendo essere ancora più espliciti, si può arrivare ad affermare che vi è stato uno scollamento tra sviluppo esteriore, progresso, avanzamento tecnologico e dall’altro sviluppo interiore, psicologico, etico-morale e spirituale.
Di Maria Teresa Biscarini