Gina Lollobrigida aveva 95 anni, era un’artista vera, a tuttotondo, tra cinema, fotografie
e pittura
E così se ne è andata anche lei. Lassù, nell’Olimpo delle personalità che hanno fatto la “Storia”, ora c’è anche Gina Lollobrigida. Se ne è andata lo scorso 16 gennaio, all’età di 95 anni. La “Lollo” va considerata una delle maggiori attrici italiane di tutti i tempi. Anche a livello internazionale era famosa e amata, per avere recitato in capolavori come, “Il Tesoro dell’Africa”, “Trapezio” e “Va nuda per il mondo”.
Il suo primo grande successo è del 1953, quando, con la regia di Luigi Comencini, fu Maria De Ritis, “la Bersagliera”, in “Pane, Amore e Fantasia”, al fianco di Vittorio De Sica, ma anche di altri grandi del cinema, come Marisa Merlini, Tina Pica, Gigi Reder e Memmo Carotenuto.
Senza star lì a fare elenchi, basta dire, per descrivere la carriera di Gina Lollobrigida, che ha lavorato in 62 film per il grande schermo e 8 per la Televisione. E’ stata, tra le altre, Adriana Silenzi ne “La Romana” (1954), Rita Buton in “Vita da cani” (1950), Donata Sebastian in “Cuori senza frontiere” (1950) e la fata dai capelli turchini nelle Avventure di Pinocchio, per la televisione (1972).
Con il film “Torna a settembre”, del 1961, Gina Lollobrigida vince il premio come migliore attrice del mondo, conquista anche tre David di Donatello, un David Speciale, e tre premi alla carriera. Più innumerevoli altri riconoscimenti, nazionali ed internazionali.
La Lollobrigida fu un’artista a tuttotondo: prima di fare l’attrice si diplomò all’istituto di belle arti di Roma, fu caricaturista e ritrattista, posò per i fotoromanzi e fu anche una discreta cantante.
Dopo la lunga carriera da attrice, decide di darsi alla pittura e alla fotografia: nel 1974 (a 47 anni) intervista e fotografa Fidel Castro, ma immortalò anche Paul Newman, Audrey Hepburn e Henry Kissinger. Nel 1994 Gina raccolse in un libro le foto di 14 anni di lavoro dietro la “macchina a scatti”.
Tornando alla “Lollo” attrice, c’è da sottolineare che la sua non era solo bellezza, ma vivave e ribelle epressività scenica, che rendeva unici ed irripetibili tutti i personaggi che interpretava.
Peccato che, in questi giorni, poco dopo la sua morte, giornali e trasmissioni TV parlino di lei (quasi) solo per questioni di eredità, denaro e parenti. Gina Lollobrigida meriterebbere una cornice ben diversa dai pettegolezzi. Insomma, lei era, è, e sarà per sempre, un simbolo dell’arte!!