La Faldini conobbe Totò a 21 anni, lui ne aveva 54, ma sbocciò subito un grande amore
E’ stata per quindici anni l’inseparabile compagna del grande Antonio De Curtis, in arte Totò, accompagnando il Maestro anche nei momenti più difficili (durante la malattia di De Curtis che lo portò alla morte) e valorizzando la memoria del grande attore per tanti anni. Ciò che conosciamo di Totò è anche grazie a lei, alle sue preziose e discrete informazioni che ha rilasciato attraverso interviste e pubblicazioni, un patrimonio culturale fondamentale per il nostro paese. Parliamo di Franca Faldini, che nacque a Roma il 10 febbraio 1931 e morì, sempre nella Capitale, il 22 luglio 2016. Conobbe Totò nel 1952, lui aveva 54 anni, lei 21; discendeva da una famiglia ebrea e, quando era ancora bambina, i suoi furono costretti a lasciare Roma per trovare accoglienza in Toscana: le leggi razziali in quel periodo iniziavano a picchiare duro. Giovanissima incontra il pittore americano Ben Stahl (collaboratore verso la fine degli anni sessanta della Walt Disney) che la volle per un ritratto che rappresentasse l’Italia nell’opera “Momento a Villa d’Este, emozioni dall’album di un pittore americano in viaggio in Europa”. Un ingaggio che le permise di arrivare negli Stati Uniti come simbolo della bellezza italica. A diciannove anni la Faldini vince “Miss Cheesecake”, concorso riservato alle attrici emergenti. Nel 1951 questo premio le consente di essere scritturata nel ruolo di Lucia per il film “Attente ai Marinai”, con Dean Martin e Jerry Lewis. In America conosce la sensualissima Jane Russel, la mitica Marilyn Monroe e l’eroe per eccellenza Gary Cooper. Torna in Italia e le riviste gossip dell’epoca la considerano la diva del momento. Totò subisce una “cotta” artistica e sentimentale, che lo spinge a voler subito conoscere quella giovane attrice. Era il 1952 e Antonio De Curtis era single, visto che da qualche tempo era stato lasciato dall’ex moglie Diana Rogliani (da cui ebbe la figlia Liliana).
La volontà di Totò di conoscere Liliana fu forte, lui era sulla cresta dell’onda sotto il profilo professionale, erano gli anni in cui girava film di grande impatto come “Guardia e Ladri”, “Totò Sceicco”, “Totò a colori”, “Totò e le donne”, ma aveva bisogno di un grande amore.
Franca accettò l’invito di De Curtis ad incontrasi, a patto che il primo appuntamento avvenisse in compagnia di amici comuni. Per i due fu subito intesa vera, empatia e stima reciproca. Elementi che furono alla base per una bella relazione sentimentale. Ma la Faldini anagraficamente poteva essere la figlia di Totò (a dire il vero aveva soli 2 anni in più di Liliana De Curtis) e a quei tempi le cronache scandalistiche facevano a gara per scrivere risvolti (inventati) pruriginosi.
Per non destare troppo scandalo l’attore e la giovane compagna decisero di simulare un matrimonio laico in Svizzera, in realtà mai avvenuto.
Durante i 15 anni di relazione Totò dedicò all’amata diverse poesie e canzoni: tra queste il brano “Con Te”, che parteciperà al Festival di Sanremo del 1954, interpretato da Natalino Otto, Achille Togliani e Flò Sandon’s, classificatosi al nono posto. Le parole di questa canzone sono le seguenti: “…Vorrei vivere con te, con te tutta la vita, vorrei fremere con te, con te, gioia infinita. Vorrei perdermi con te, con te nel fuoco ardente, vivere e morire d’amor, con te, con te, con te”.
Nell’ottobre dello stesso anno la Faldini e Totò ebbero un figlio, Massenzio, che morì poche ore dopo la nascita per complicanze che recarono seri problemi di salute anche alla stessa madre.
Nel 1967 Totò muore e Franca Faldini decide di mantenere sempre viva la memoria del compagno: diventa giornalista e scrittrice e scrive con il critico e saggista Goffredo Fofi, “Totò l’uomo e la maschera”, un libro che ha il compito di smentire molte voci inattendibili sul grande attore napoletano.
Per capire quale fu il rapporto tra questa grande donna e uno degli uomini più acclamati del cinema nazionale, bisogna riprendere l’intervista che la Faldini rilasciò negli anni novanta in cui disse: “mi fa molto piacere ricordare l’epoca dei film “Totò e le donne” e “Dov’è la libertà?”, perchè erano del periodo in cui io e Totò lavoravamo insieme, eravamo legati, ma non vivevamo sotto lo stesso tetto, stavamo scoprendo i pregi e i difetti reciproci. Lui era divorziato dal 1939, la ex moglie si era risposata un anno prima che noi ci conoscessimo. Potevamo sposarci, ma non lo abbiamo fatto, perchè si è preferito proseguire a stare insieme, non perchè ci fosse un contratto matrimoniale che ci vincolava, ma perchè volevamo essere uniti affettivamente”.