Quali sono le differenze. Famiglia di fatto: quali sono gli aspetti per cui non è ancora equiparata alla famiglia legittima
Sempre più spesso ormai si sente parlare di famiglia di fatto. Anche se ormai i matrimoni sono diminuiti a seguito dell’aumento delle convivenze di carattere stabile riconosciute dalla legge in riferimento a molteplici situazioni, è pur sempre avere chiaro la differenza tra famiglia legittima e famiglia di fatto poiché l’equiparazione non è sempre del tutto netta.
La Costituzione considera la famiglia una società naturale fondata sul matrimonio della quale la Repubblica riconosce i diritti. Si usa il termine società per evidenziare che siamo di fronte ad una forma di organizzazione della convivenza umana. È dunque la stessa Costituzione a fondare la differenza tra famiglia legittima e famiglia di fatto. A differenza della prima basata su un atto solenne dal quale nascono precisi obblighi e dovere tra i coniugi e nei confronti dei figli, la seconda è la stabile convivenza tra uomo e donna, basata sul reciproco vincolo affettivo (cosiddetta convivenza more uxorio), senza impegno giuridicamente vincolante.
Questo non sta a significare che la famiglia di fatto sia irrilevante per il diritto. Tutt’altro. La Costituzione se ne occupa per ciò che attiene ai figli nati al di fuori del matrimonio, ai diritti e doveri che i genitori hanno nei loro confronti. La stessa legislazione ordinaria dà rilevanza in molteplici casi alla figura del convivente di fatto.
Tuttavia è indubbio che la famiglia legittima occupi una posizione preminente nel sistema costituzionale e legislativo. Questo aspetto corrisponde al costume e convinzioni sociali, ancora prevalenti che una famiglia richieda un impegno solenne. Nonostante l’evoluzione delle esigenze e il cambiamento della società dei limiti continuano a rimanere. I diritti riconosciuti ai figli nati fuori dal matrimonio sono riconosciuti in quanto compatibili con la famiglia legittima in cui vengono inseriti.
Sotto l’aspetto successorio invece c’è una equiparazione pressoché totale; di fronte all’eredità lasciata dai genitori, i figli legittimi non hanno diritti maggiori rispetto ai figli naturali.
Manca ancora una evidente equiparazione per ciò che concerne i rapporti tra i conviventi di fatto cui la giurisprudenza in taluni casi ha apportato dei correttivi cercando di essere il più possibile al passo con i tempi e considerando le mutate esigenze nel corso degli anni, tenuto conto di una legislazione che non si è ancora adeguata al sentire sociale che pian piano sta evolvendo.
Manuela Margilio