L’anti-age è un fortissimo trainante di ricerca e marketing. Gli studi hanno posto luce se una molecola dalle capacità prestigiose: la spermidina è un’alleata preziosa della salute e della longevità. L’ esperto Eugenio Luigi Iorio, presidente dell’Osservatorio internazionale dello Stress Ossidativo, docente di medicina integrativa in Brasile e tra i maggiori esperti di longevità al mondo, fa chiarezza su questa molecola straordinaria.
Il nome.
Come per molte molecole, deve il suo nome alla sua prima scoperta: isolata per la prima volta nel 1678 nel seme maschile, fu battezzata spermidina. Varie ricerche avevano evidenziato molecole presente nel seme, capaci tra l’altro anche di effetti antidepressivi.
Tre secoli dopo, la riscoperta in termini di longevità: la spermidina, è in realtà presente anche in molti alimenti.
Esplica la sua azione poiché, stando agli studi, stimola l’autofagia, ossia aiuta il corpo a scomporre e smaltire le strutture microscopiche cellulari danneggiate o difettose, garantendo la persistenza di soli componenti efficienti e sani, eliminando quelli che creerebbero “errori” nelle cellule, causa dell’invecchiamento microscopico e, di riflesso, macroscopico, nel tessuto relativo e quindi nell’organismo in toto. Questo dunque le conferisce un importante effetto anti-età.
La spermidina e l’elisir di lunga vita.
“L’invecchiamento è un processo complesso. Non esiste il proiettile magico. Possiamo gestirlo conoscendone bene i meccanismi, avendo come obiettivo un invecchiamento di successo. Ma è vero che la spermidina fa parte di un gruppo di sostanze naturali che giocano un ruolo importante in questo processo, come si desume da una serie di studi recenti”.
Che effetto ha la spermidina sul nostro organismo.
“Quando invecchiamo le cellule entrano in una sorta di equilibrio delicato: produciamo immondizia molecolare che viene rimossa dai nostri spazzini molecolari. Un meccanismo noto come autofagia. L’organismo sta bene fin quando il ritmo della produzione di immondizia molecolare va di pari passo con la sua eliminazione. Quando si rompe questo equilibrio si accelerano i processi di invecchiamento. Lo scienziato Claudio Franceschi a tal proposito ha coniato un neologismo: Garbaging (da garbage, spazzatura, e aging, invecchiamento). La spermidina, secondo alcuni studi, attiva a livello epigenetico i geni preposti all’autofagia…”.
Cos’è l’autofagia.
“L’autofagia è un sistema che si mette in moto quando digiuniamo o facciamo esercizio fisico. In pratica, la spermidina riproduce gli stessi effetti di sport e dieta, ingannando il nostro sistema molecolare”.
Quali gli effetti concreti della Spermidina.
“Aumentare l’efficienza cellulare significa anche aumentare le prestazioni, visto che le cellule vivono di segnali che vengono scambiati: la spermidina mette a posto i meccanismi di base. La spermidina ha proprietà antinfiammatorie e antiossidanti, può migliorare la respirazione e la funzione metabolica. E sembra anche aiutare la memoria e rallentare il declino cognitivo”.
Dove trovare la spermidina.
“È una sostanza naturale presente, oltre che nel seme maschile, in tanti alimenti comuni: cibi integrali tra cui germe di grano, cavolfiore, broccoli, funghi e in alcuni formaggi. È ancora più concentrata nei prodotti fermentati e in quelli a base di soia come natto, funghi shitake, grano di amaranto. In Italia da qualche tempo è disponibile anche in un integratore nutraceutico (SpermidineLIFE, ndr) di origine totalmente naturale e disponibile in compresse da 1 mg”.
Quanto assumerne.
“Essendo un micronutriente un po’ diverso dagli altri, non esiste una razione giornaliera come per le vitamine. L’assunzione varia a seconda di età, abitudini e altri fattori. Quello che è certo è che una dieta come la nostra mediterranea, se fatta bene ne contiene una buona quantità. In altri casi, può essere utile prenderla attraverso l’integratore, ma è bene che sia uno specialista a suggerirlo, anche se ai dosaggi previsti non ha effetti collaterali”.
Perchè è saltata alla ribalta la spermidina.
“Negli anni sono emersi diversi studi favorevoli. Gli scienziati hanno per esempio scoperto che il naked mole rat, un topolino che si trova in alcune zone desertiche dell’Africa orientale, ha una longevità eccezionale: vive fino a 32 anni contro i 2 dei topi da laboratorio. Non solo: può stare 18 minuti in assenza di ossigeno e guarisce presto dalle ferite. Ebbene si è scoperto che rispetto ai topi normali ha anche più spermidina. E proprio questo sarebbe uno dei suoi segreti di lunga vita…”.
Di Marino Ceci