Aumenta il consumo facendo registrare un sostanziale incremento delle vendite, come sottolineano i dati del secondo focus dell’Osservatorio sull’e-commerce del vino in Italia
Il vino conquista gli italiani facendo registrare aumenti costanti nel consumo della bevanda di Bacco. È questa la fotografia economica bene in evidenza quando si leggono i dati del secondo focus dell’Osservatorio sull’e-commerce del vino in Italia. Conviene ricordare che l’Osservatorio nasce dalla partnership tra Nomisma Wine Monitor e Vino.com, dedicato principalmente ai vini a denominazione e al profilo degli acquirenti online. «Tra quelli cresciuti di più nelle vendite in rete – si legge nel Documento – ci sono il Lugana – acquistato maggiormente dagli over 55 – e il Primitivo di Manduria, preferito invece dagli under 40. Tra i fine wines, il 40% delle bottiglie vendute di Amarone della Valpolicella e Barolo è acquistato in Lombardia e nel Lazio, i maggiori estimatori di Champagne sono in Emilia-Romagna e Toscana. Nel 2021, secondo i dati dell’Osservatorio, i vini a denominazione cresciuti di più nella propria categoria rispetto all’anno precedente nelle vendite online di Vino.com sono stati il Lugana per i bianchi (+54%), il Primitivo di Manduria per i rossi (+65%), il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore per gli spumanti (+6%) e il Salento Igt per i rosati (+86%)». È un trend che vede protagonista il vino, grande volano economico dell’Italia che dovrebbe essere maggiormente valorizzato.
Analisi del settore
L’analisi dei dati di vendita del primo semestre 2022 relativi a oltre 100.000 acquirenti italiani di vino online – parte del bacino di clienti di Vino.com – fornisce anche un’indicazione sui trend di vendita delle denominazioni e le nuove tendenze nei consumi in corso. «Tra le bollicine, forti crescite per il Prosecco DOC – si legge sempre nel Documento – mentre tra i rossi emergono i toscani, con il Nobile di Montepulciano e i Toscana IGT, mentre per i bianchi si segnala un aumento nelle vendite di Verdicchio dei Castelli di Jesi».
Francesco Fravolini