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Ambiente & Società

DOVE L’ITALIA SI PROCURERÀ L’ENERGIA NELL’IMMEDIATO FUTURO, SECONDO IL GOVERNO.

Da alcuni anni il gas ha superato il petrolio diventando la prima fonte energetica in Italia. La Russia è l’unico Paese da cui dipendiamo per tutte le fonti fossili: è il primo fornitore nazionale di carbone e gas e il terzo di petrolio. Dall’Algeria dipendiamo soprattutto per il gas, mentre le importazioni da Azerbaijan e Libia riguardano principalmente il petrolio.

L’obiettivo del nostro Governo è ridurre di circa un terzo gli import di gas da Mosca secondo il piano che segue. Le missioni diplomatiche sono alla ricerca di nuovi fornitori.

L’Algeria il secondo fornitore di gas dell’Italia, diventerà il principale. Sulla Libbia non ci si conta non è nelle condizioni di aumentare la produzione dopo una lunga stagione di disordini e guerra civile, il Paese è di fatto ancora spaccato in due.

Il fabbisogno annuale italiano si aggira tra i 75 e gli 80 bcm: l’anno scorso ne abbiamo importati 29 dalla Russia (poco meno del 40% contro il 31% dall’Algeria). La fornitura dall’Algeria si prevede che l’anno prossimo aumenti di 6 bcm (di cui la metà in gas liquefatto o gnl) e che entri a pieno regime dal 2024 a con un aumento di 9 bcm.

Sono previste missioni diplomatiche in Congo, Angola e Mozambico e per nuove forniture di gnl in Egitto e Qatar: per trattarlo, insieme a quello promesso dagli Usa, l’Italia pianifica di installare due nuovi rigassificatori galleggianti. L’Italia si è inoltre già mossa per assicurarsi flussi aggiuntivi dall’Azerbaigian: attualmente, dal Paese caucasico giungono alla penisola circa 7 bcm annui via Tap, ma Baku si sarebbe impegnata per fornire ulteriori 2,5 bcm entro la fine dell’anno.

Quanto alla produzione energetica domestica italiana. Nell’immediato potrebbero tornare ad avere un ruolo carbone e petrolio, che permetterebbero un risparmio compreso tra i 3 e i 4 bcm annui.

L’attesa è di un aumento di oltre 2 bcm di gas naturale in diverse aree del Paese. Dalle fonti rinnovabili il risparmio previsto è di circa 3 bcm di gas all’anno, più altri 2,5 dallo sviluppo del biometano.

Qualche perplessità su questi intenti appare doverosa. l’Angola risulta al cinquantesimo posto nella classifica mondiale di produttori del gas e la Repubblica del Congo neppure figura nel 2020 come produttore e vendita, per di più dati disponibili dalle varie fonti non mostrano garanzie per una produzione duratura nel tempo. L’Italia è totalmente dipendente dall’estero per soddisfare il proprio fabbisogno di carbone. tre quarti del carbone consumato nel 2021 è arrivato da due soli Paesi: Russia e Usa. Il problema non pare così facilmente risolvibile nell’immediato.

Il futuro per renderci indipendenti dall’estero sta nell’efficienza energetica e nelle fonti rinnovabili. l’Italia potrebbe diventare un Paese autosufficiente tramite le risorse del proprio territorio, ma si tratta ancora di un futuro non prossimo.

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