Durante un’intervista per i 100 anni di Pier Paolo Pasolini, Dacia Maraini si lascia andare a commenti sull’omicidio di quello che era un suo grande amico e un grande artista. Artista al quale ha dedicato il suo ultimo libro, “Caro Pier Paolo” (Neri Pozza Editore)
Durante un’intervista per i 100 anni dalla nascita di Pier Paolo Pasolini, Dacia Maraini esprime quello che tutti quelli che conoscono la storia di Pasolini pensano:
“Non ho mai creduto alla tesi che Pier Paolo fosse stato ucciso solo da una persona… Aveva un atteggiamento che dava fastidio, e secondo me e non solo secondo me, visto che sto leggendo tanti libri e scritti su di lui in questo periodo che concordano sul fatto che fu ucciso perché sapeva delle cose, anche se diceva di non avere prove, dietro la sua morte c’era qualcosa di più importante. Lo hanno eliminato sicuramente dei ragazzotti killer ma perché la sua voce era importante “
L’ipotesi, che da sempre serpeggia tra intellettuali, scrittori e giornalisti interessati al caso, è che Pasolini fosse a conoscenza di qualcosa di importantissimo che avrebbe dovuto raccontare in Petrolio, ma che poi non ha più raccontato. Un’idea da complottisti, ma non è la prima volta che in Italia qualcuno di importante, all’epoca, sparisce o fa una brutta fine. Come dichiara la stessa Maraini, infatti:
“L’Italia ha una storia di segreti non rivelati. Quindi penso che la sua morte è uno dei tanti segreti italiani. Pelosi si è preso la colpa all’inizio, poi ha detto che non è stato lui e che erano almeno in tre ma non ci sono i nomi. Avrebbe potuto dirlo subito ma magari è stato ricattato, sapeva molto di più ma non ha detto la verità”
Una verità che, come tutti quei segreti italiani ai quali la Maraini fa riferimento, probabilmente non conosceremo mai.