by Bruno Cimino
Il 12 dicembre 2023 l’Associazione ex Parlamentari della Repubblica, l’Associazione stampa della Repubblica e l’Associazione Nazionale Alfieri della Repubblica si sono incontrati nell’Aula dei Gruppi Parlamentari, in via Campo Marzio, 78 a Roma per parlare di “Costituzione”, “Parlamento” e “Democrazia”, un argomento di elevato interesse sociale.
L’attenta regia dell’ex on. Dalila Nesci ha garantito un significativo successo della manifestazione alla quale hanno partecipato oltre trecento persone, molti protagonisti della vita politica istituzionale e una numerosa rappresentanza studentesca di due licei romani.
A introdurre i lavori Cinzia Dato, già deputato della Repubblica, che dopo un breve saluto ha lasciato la parola all’avvocato Giuseppe Gargano, e via via agli altri relatori tra cui Enzo Celi e Cesare Mirabelli.
Erano presenti anche gli ex Presidenti del Parlamento Gianfranco Fini e Fausto Bertinotti.
Parlare di argomenti legati alla Costituzione, al Parlamento e alla Democrazia è come camminare dentro un vasto campo minato di idee contrapposte e di distinti e distanti interessi sui quali i partiti, se non addirittura i singoli politici, hanno fondato, sino a prova contraria, il proprio credo istituzionale. Ma le tracce proposte da Giuseppe Gargano, in politica dai primi anni ’70, e dai relatori Enzo Celi, giurista e costituzionalista, di Cesare Mirabelli, magistrato e docente universitario, nondimeno dalla relazione di Gianfranco Fini, hanno offerto spunti di riflessioni illuminanti di come sia doveroso riconsegnare al popolo una costituzione, rivista e corretta e un nuovo parlamento più rappresentativo e laborioso, dunque una democrazia che sia il riflesso di una società civile.
Molti anni fa Umberto Eco diceva che la Bibbia poteva essere scritta in dieci parole, ebbene l’argomento di cui si è discusso in questo incontro potrebbe sintetizzarsi in quattro definizioni: “Modificare la Costituzione e rifondare il Parlamento”. Questo alla luce di due punti programmatici dell’attuale governo che mira all’elezione diretta del Capo dello Stato e a quella del Presidente del Consiglio.
Politici, filosofi, costituzionalisti e innanzitutto il popolo “sovrano” sono chiamati a domandarsi se questo cambiamento, qualora avvenisse, rafforzerà la democrazia o si andrà verso una stabilità “forte”.
Adottare, dunque, il modello presidenziale o rafforzare la forma parlamentare, ritoccando la Costituzione, è un’operazione che deve tenere conto di molti fattori, come è emerso dalle divergenti opinioni espresse e che hanno dato il via ad un dibattito che si prospetta lungo e di sicuro interessante.