Chi segue lo sport, soprattutto il calcio inglese, ha sentito di certo parlare del “boxing day”.
Ma che significa esattamente?
La festività è tipica di molti paesi del Commonwealth come Regno Unito, Canada e Australia. Cade solitamente il 26 dicembre, giorno di Santo Stefano, ma in alcuni paesi viene spostato se il 26 è un sabato o una domenica.
In questa festa si è soliti regalare doni alle persone più sfortunate e povere; in genere è anche il giorno in cui iniziano i saldi.
L’origine è incerta: sembra sia nato da un’usanza per la quale si preparavano scatole (“boxes” in inglese) contenenti doni e avanzi del pranzo di Natale, per i dipendenti o per il personale di servizio nelle famiglie agiate.
Un’altra ipotesi è che derivi dalle cassette che si esponevano nel periodo natalizio in chiesa, per raccogliere le offerte destinate ai poveri.
Oltre ai doni, era concesso ai lavoratori anche il giorno libero e nell’Ottocento, era sorta l’abitudine di organizzare partite di calcio amatoriali tra di loro. Da qui è nata la tradizione nello sport anglosassone di giocare regolarmente nel giorno del boxing day e in passato, anche nel giorno di Natale. Esempio più conosciuto è il campionato inglese di calcio, ma in questo giorno si disputa anche una nota gara ippica, il “King George VI Chases”.
Negli ultimi anni, anche in Italia si è iniziato a disputare incontri di varie discipline, come il campionato di serie A di volley, di basket e anche il campionato di serie B di calcio, per attirare più pubblico sugli spalti o davanti alla tv.
Daniele Capello