L’impegno delle imprese a usare la modalità smart working per agevolare i lavoratori senza essere costretti a fermare la produzione. Il nuovo paradigma sociale ed economico promuove l’innovazione e il digitale a beneficio delle persone
Il Coronavirus accelera il cambiamento del paradigma economico e sociale italiano, valorizzando la potenzialità del digitale che consente di continuare a lavorare (smart working), a studiare (didattica a distanza), ad acquistare (piattaforme dedicate agli acquisiti) dalla propria abitazione. La vita sociale con i propri amici registra notevoli cambiamenti colmati ancora una volta dal web (social network, messaggeria con diverse APP). Questo stravolgimento consente di iniziare il nuovo percorso del XXI secolo dove il web diventa il protagonista della nostra vita, cambiando le modalità sociali a cui eravamo abituati nel passato secolo. È una nuova filosofia di vita che deve essere conosciuta appieno per poter comprendere la sua potenzialità. Le imprese sono coinvolte in prima persona e devono stravolgere il ciclo produttivo chiedendo un valido aiuto proprio al digitale.
Il ruolo delle imprese
«Sono molte le richieste pervenute in questi giorni. Gli italiani sono per natura resilienti – commenta Carlo Robiglio, presidente del Gruppo Ebano e presidente della Piccola Industria di Confindustria – e sono in tanti a pensare al dopo Coronavirus. Segnale di come ci sia un’Italia composta di persone che si rimboccano le maniche e che puntano sul lavoro e sulla formazione». Il Gruppo Ebano ha visto lievitare in sei anni i ricavi complessivi dell’800% ed a maggio ha ricevuto a Milano, nella sede di Borsa Italiana, il Premio “Deloitte Best Managed Companies” (BMC), il riconoscimento rivolto alle aziende che si sono distinte per strategia, competenze, impegno verso le persone e le performance. «L’emergenza Coronavirus – commenta Robiglio – imporrà ampie riflessioni che impatteranno sulle future scelte del Paese; riflessioni che sempre più ci porteranno nella direzione di creare una società sostenibile ed inclusiva, che possa permettere a chiunque di crescere in competenze e cultura, anche rimanendo nella propria abitazione e gestendo il proprio tempo secondo personali aspettative e necessità di vita. Per questi motivi la formazione a distanza, con le importanti innovazioni tecnologiche apportare alle piattaforme e-learning negli ultimi anni, potrà rappresentare un’opportunità di crescita per ampi strati della nostra società che, per i più diversi motivi, oggi ne sono esclusi».
I numeri del cambiamento
Sono i numeri a raccontare come gli italiani puntino sulla formazione a distanza.
Più di quarantacinque mila corsisti in undici anni, la maggioranza degli iscritti sono donne per il corsi in Estetica e benessere (97%), Sanità (97%), Sociale (90%), Animal care (77%) mentre solo per quello per “Cuoco professionista chefuoriclasse” attraggono in pari misura uomini e donne. La ristorazione è anche una delle due aree, insieme ad estetica e benessere, in cui i corsi di Cef Publishing/Gruppo Ebano registrano una frequenza pari al 25% anche nelle regioni meridionali. In generale, il tasso di maggior frequenza si rileva nel Nord Ovest (Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria e Lombardia), con oscillazioni che, a seconda delle tematiche, vanno dal 36 al 39% degli iscritti complessivi.
Francesco Fravolini