«Il 77% delle famiglie hanno trascorso la quarantena in una casa di proprietà, provvista di dotazioni tecnologiche: 9 su 10 hanno un device con connessione Wi-Fi, il 62% una smart tv».
Con l’emergenza sanitaria dovuta al Coronavirus è necessario ripensare a nuovi modelli sociali ed economici. Il periodo del lockdown voluto dal Governo per contenere il contagio del Coronavirus è stato un momento storico, dove gli italiani hanno scelto di informarsi e di comunicare mediante il digitale. Le persone cambiano il classico veicolo di diffusione della cultura come era il cartaceo, scegliendo in maggioranza il digitale: smartphone, ipad, pc e altri device sono i protagonisti principali della società in lockdown. È del tutto evidente che resteranno sempre il libro cartaceo insieme alle altre modalità classiche i veicoli di cultura tradizionali. Quello che cambierà sarà la preferenza che vedrà privilegiare il digitale, forse perché è immediata la percezione, forse perché lo smartphone come l’ipad permettono di vivere in prima persona le storie raccontate. Questa fotografia sociale ed economica emerge dai dati elaborati dal Centro di studi economici Nomisma, la quale ci consente di riflettere sulle diverse modalità sociali.
Il ruolo della casa
Non era mai avvenuto che la casa diventasse il luogo più importante con una rilevanza per il benessere delle famiglie da non sottovalutare. La riscoperta della casa cambia i comportamenti della famiglia, del singolo e proietta la visione della vita in maniera differente dove l’affetto e il sentimento cominciano a riprendere la loro funzione sociale. «Il 77% delle famiglie – si legge nella Ricerca – hanno trascorso la quarantena in una casa di proprietà, provvista di dotazioni tecnologiche: 9 su 10 hanno un device con connessione Wi-Fi, il 62% una smart tv. L’intrattenimento on-demand risulta fondamentale in questo periodo di isolamento, tanto che circa il 12% degli italiani ha sottoscritto un abbonamento a una o più piattaforme di streaming proprio durante la quarantena». Nell’emergenza del Coronavirus si riscopre la propria abitazione con le sue caratteristiche principali. «Il 43% degli occupati in attività compatibili con lo smart working ha lavorato almeno qualche giorno da casa. A casa si continua ad “invitare” amici: il 35% degli italiani hanno organizzato video-chat nel week end per continuare a fare cene conviviali». Il divertimento non passa in secondo piano ed è ancora il digitale a permettere questa possibilità, usando collegamenti e chat che possono sopperire egregiamente alla visita ad personam.
Tempo libero, comunicazione, informazione
«Se da un lato diminuisce – si legge nella Ricerca – il tempo dedicato per allenarsi e fare sport (28%), dall’altro cresce l’interesse verso comunicazione e informazione (46%). Aumenta anche il tempo dedicato alle pulizie (36%) e con esso anche quello dedicato alla cucina (35%)».
Francesco Fravolini