Giorgia Barbieri: «L’acquisto su un marketplace è qualcosa di diverso: la scelta di acquistare prodotti genuini direttamente sul luogo di produzione va oltre il concetto di “fare la spesa” e si sposa a uno stile alimentare sano e sostenibile».
I consumi stanno cambiando drasticamente le abitudini delle persone. Il Coronavirus ha accelerato quello stravolgimento che era già in corso, a seguito del nuovo paradigma economico e sociale del XXI secolo. La tecnologia rivoluziona le modalità dei consumi e la percentuale delle persone che acquista online cresce in maniera consistente. Le persone vogliono conoscere i prodotti e sono sempre più interessate a comprendere i requisiti del loro acquisto. Con Giorgia Barbieri, Director of Communication di Foodbarrio, cerchiamo di analizzare il settore economico per conoscere l’evoluzione dei consumi e le differenti modalità che stanno cambiando le abitudini delle persone.
Come cambiano i consumi nel XXI secolo?
«Credo che, passata la fase di acquisti degli anni scorsi influenzati da mode alimentari (diete vegetariane/proteiche), si passerà a una fase di acquisto responsabile che privilegia la genuinità. Stiamo già notando, pur nel nostro piccolo, come sia importante per gli utenti conoscere l’origine e la storia dietro ad ogni singolo prodotto, poter conversare con il venditore, chiedendo informazioni e suggerimenti. L’utente apprezza inoltre la consapevolezza di sostenere la produzione alimentare italiana, importante soprattutto in questo momento di incertezza. Penso che nel prossimo futuro (passata la spinta alle “scorte” dovuta al periodo di lockdown) si acquisterà meno ma si acquisterà meglio, privilegiando la filiera e l’acquisto che sostiene le piccole realtà italiane».
Qual è il ruolo del digitale nella scelta dei prodotti?
«Il digitale svolge un ruolo importante, ricevere a casa propria prodotti di ogni tipo potendo scegliere in un panorama infinito è un vantaggio inestimabile, puoi fare la spesa scegliendo fra moltissime offerte. L’acquisto su un marketplace è qualcosa di diverso: la scelta di acquistare prodotti genuini direttamente sul luogo di produzione va oltre il concetto di “fare la spesa” e si sposa a uno stile alimentare sano e sostenibile».
La tecnologia come influenza la gastronomia italiana?
«Nonostante siano due parole che non siamo abituati a vedere collegate, la tecnologia influenza certamente la gastronomia e le abitudini alimentari. A partire dai social, potente mezzo di diffusione dove gli utenti di tutto il mondo condividono il loro concetto di gastronomia, penso alle app che aiutano a intraprendere percorsi alimentari sani, per finire a quelle che aiutano a ridurre gli sprechi di cibo. Nel nostro piccolo, pensiamo di dare il nostro contributo dando spazio a prodotti un tempo molto conosciuti nella cucina italiana, diventati introvabili e che, grazie alla nostra app, sono acquistabili con un semplice click. Penso ad esempio ai legumi di una volta, come la Roveja o la Cicerchia, piuttosto che ai vini speziati ricavati da antiche ricette medioevali».
Francesco Fravolini