Il film di Egidio Eronico è il racconto straordinario dell’Italia e del suo paesaggio fisico e umano
‘Amate sponde’ è un viaggio attraverso l’Italia per scoprire il Paese da una prospettiva decisamente originale e insolita. Il nuovo film di Egidio Eronico sarà presentato, in prima mondiale, alla 17ª edizione della Festa del Cinema di Roma nella sezione Freestyle, sabato 15 ottobre alle 17.00 presso il MAXXI – Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo, con repliche al Cinema Giulio Cesare (sala 7) domenica 16 ottobre, alle ore 16.00 e martedì 18 ottobre alle ore 9.30. È il racconto visionario e straordinario dell’Italia e del suo paesaggio fisico e umano. Un’esperienza spettacolare di immagini e musica per scoprire il nostro Paese da una prospettiva insolita. ‘Amate sponde’ è prodotto da Alessandro Carroli per EiE Film, Leonardo Baraldi per Schicchera Production e da Roberto Pisoni, Dino Vannini e Gaia Pasetto per Sky in coproduzione con Luce Cinecittà, con la media partnership di storiche istituzioni culturali e scientifiche come CNR Consiglio Nazionale delle Ricerche, Legambiente e IIT – Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, con l’adesione di ISPRA – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, di WWF Italia, della Società Geografica Italiana e INAF – Istituto Nazionale di Astrofisica. E con il sostegno di ben sette Film Commission regionali: di Piemonte, Trentino, Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Sicilia.
La trama
‘Amate sponde’ vuole conoscere il rapporto tra gli italiani e l’ambiente. Le cifre più aggiornate raccontano che, con una media di 19 ettari al giorno – il valore più alto negli ultimi dieci anni e una velocità di oltre 2 metri quadrati al secondo – il consumo di suolo in Italia nel 2021 sfiora i 70 km quadrati di nuove coperture, per cui il cemento ricopre ormai 21.500 km quadrati di suolo nazionale. Con conseguenze che le cronache ci trasmettono con periodica drammaticità: di un territorio più fragile, pericoloso, desertificato. A rischio, dunque, non è solo la proverbiale bellezza del nostro paesaggio, ma l’identità stessa di noi italiani che di questo paesaggio siamo storicamente espressione.
Francesco Fravolini