Da pochi giorni è cominciata l’estate, e uno degli animali simbolo della stagione calda è sicuramente la Cicala.
Facile da sentire ma molto meno da vedere, questo insetto (in realtà, un gruppo di varie specie di insetti) è la colonna sonora di molte aree naturali e a volte, il suo canto si può sentire anche in città.
Le Cicale sono un gruppo di insetti della famiglia delle Cicadidae di cui fanno parte circa 3.000 specie, diffuse in tutto il mondo, in particolare, nelle aree più calde.
Nell’area mediterranea prediligono alberi di pino e olivi.
In Italia, vivono 3 specie: Lyristes plebejus, Cicada orni e la “new entry” Cicadetta sibillae, scoperta solamente nel 2015.
Le cicale hanno una forma tozza, vagamente ovale e raggiungono generalmente i 3-5 cm., anche se le più grandi possono arrivare a 7 cm. Come detto però, è più facile sentirle che vederle: l’incessante frinire di questi insetti è dovuto a una particolarità del loro corpo: nell’addome del maschio è presente un organo stridulatore, composto da lamine che vengono fatte vibrare tramite alcuni tendini, mentre una camera d’aria fa da cassa di risonanza, amplificando il suono che supera anche i 100 decibel.
Questo “canto” serve per attirare la femmina che invece non frinisce, ma si limita a uno schiocco prodotto dalle ali.
Le cicale sono presenti da sempre nell’immaginario umano.
Una delle più celebri favole di Esopo racconta dell’ottusa cicala che passa l’estate a cantare, senza pensare alle provviste per l’inverno, come invece fa la previdente formica.
Nelle culture antiche era comunque considerata positivamente, come simbolo di purezza o resurrezione: infatti, le cicale passano una parte del loro ciclo vitale sottoterra, emergendo prima dell’ultima muta.
Incredibili sono le cosiddette “cicale periodiche” degli Stati Uniti, in grado di passare sottoterra anche 15-17 anni, per poi uscire a milioni, contemporaneamente.
Daniele Capello