Cercando la mia Itaca è il secondo romanzo di Fulvio Drigani, pubblicato da Robin Edizioni. Questa volta lo scrittore di Frascati racconta la storia di Michele, che decide di allontanarsi dalla sua Bologna per trascorrere una vacanza da solo in Africa: «Diciamo che sono qui soprattutto per me stesso. Avevo bisogno di stare lontano da casa e da certe situazioni e ho pensato che l’Africa mi avrebbe aiutato».
Michele sente il bisogno di staccare dalla sua vita di tutti i giorni. La recente e tragica scomparsa della moglie e il difficile rapporto con il figlio hanno creato in lui il desiderio di allontanarsi per ritrovare sè stesso. «A Bologna, chiuso in me stesso, avevo attraversato un lungo periodo di totale estraniazione, di ostilità addirittura, verso il mondo esterno. Ora, però, in un ambiente così diverso, caldo e solare, stavo perdendo il mio autocontrollo e la vita, nel suo divenire, stava forse offrendomi delle opportunità per rimettermi in gioco». Arrivato in Africa, Michele vede cambiati i suoi programmi, perché si ritrova coinvolto in una vera e propria indagine poliziesca per scoprire la verità sulla scomparsa del fratello di Jürgen, un tedesco ospite dello stesso albergo dove alloggia lui. A loro si unirà anche Nick, un inglese in vacanza con la compagna. I tre si ritroveranno a indagare su pericolosi trafficanti d’armi e nonostante il pericolo, scopriranno la verità. Ma il finale vi lascerà senza parole, perché non è per nulla scontato. La vicenda si fa ancora più intrigante quando Michele inizia a provare interesse per Sonia, la direttrice dell’albergo dove alloggia, ma anche lei ha un segreto, che lascerà il protagonista letteralmente a bocca aperta. Fulvio Drigani ci presenta un romanzo ben scritto, equilibrato e coinvolgente, che indaga i lati oscuri dell’uomo. I protagonisti, a loro modo, sono convinti delle loro posizioni e idee e proseguono sulla propria strada senza remore. Michele, dal canto suo, è un uomo disponibile, cortese, leale, doti che, come vedrete, sono accompagnate da una certa ingenuità. Alla fine del romanzo, Michele si sentirà quasi tradito dai suoi compagni di avventura, anche se qualcosa in lui è cambiato. Ora si sente diverso e pronto ad affrontare il suo domani. Quello che colpisce molto in questo romanzo, sono anche le descrizioni dell’Africa, una terra martoriata da guerre e interessi di ogni genere. L’Africa è un continente senza pace che, dice il protagonista «aveva ben presto scosso le nostre coscienze e aveva trasformato quel pur breve viaggio in una sorta di calata agli Inferi, verso luoghi dove fame e violenza diventavano parte preponderante di un paesaggio sul quale il nostro sguardo, precedentemente ammaliato dalla savana, faceva fatica a posarsi, combattuto fra il desiderio di conoscere e il timore di esporsi all’orrore». Cercando la mia Itaca, attraverso la storia di Michele, ci racconta la tragica realtà di un continente pieno di contraddizioni, il quale «ci insegna che Dio e il Diavolo sono in realtà uno».