Consigli e ricette

Non soltanto ricette, ma tutto ciò che le rende tali: esperienza, passione, perfezione. Tutto ha un perché e niente è lasciato al caso.

Consigli e ricette In evidenza

Featured DRINK: THE PINK HILL

Carlo Dutto

Ispirato a: ‘La Pantera Rosa‘, di Blake Edwards, 1963

BARTENDER: Francesco De Nicola, bar manager di Amami, a Roma

Francesco De Nicola bar manager Amami

INGREDIENTI:
5 cl VII Hills Italian Dry Gin
4 cl succo di limone fresco
2,5 cl sciroppo di zucchero
3 cl acqua di cavolo viola
2 gocce bitter al limone

Bicchiere: tumbler
Garnish: mini sandwich di formaggio ‘Sette Colli’ ripieno con mostarda di cavolo viola

PREPARAZIONE:
Con la tecnica dello shake and strain, versare in uno shaker il VII Hills Gin, il succo di limone fresco, lo sciroppo di zucchero e l’acqua di cavolo viola, ottenuta bollendo il cavolo viola all’interno di una pentola. Introdurre del ghiaccio nello shaker e shakerare vigorosamente. Versare, filtrando il tutto, all’interno di un tumbler e completare con del ghiaccio a cubetti. Completare versando due gocce di bitter al limone.

ISPIRAZIONE:
Il drink – ideato da Francesco De Nicola, bar manager di Amami a Roma, in collaborazione con il capo barman Matteo Battistini e lo chef Riccardo Fanucci, che ha realizzato il mini sandwich – si ispira alla saga de La Pantera Rosa. Dai più grandi ai più piccoli, chi non conosce il più simpatico e sgargiante felino del cinema? Un palcoscenico per il celebre ispettore Clouseau, interpretato da un magnifico Peter Sellers, che, in virtù delle sue strampalate intuizioni riesce a intuire i colpevoli di furti e omicidi. ‘The Pink Hill‘ rappresenta queste geniali intuizioni con l’uso del cavolo viola, che diventa nobile ingrediente in questo drink, grazie alla base di VII Hills Gin, e alle sue botaniche romane che riecheggiano nel nome dei ‘Sette Colli’. La preparazione stessa del drink, proprio come il film, è un susseguirsi di colpi di scena, una successione gustosa di colori: il cocktail passa dal trasparente del VII Hills Gin, al blu, con l’aggiunta dell’acqua di cavolo viola fino a un magico pantera-rosa, grazie al succo di limone fresco. Reazioni chimiche naturali per un drink magico e fuori dagli schemi, in cui ogni ingrediente è un tassello per risolvere il caso, quello del ‘The Pink Hill‘!

Carlo Dutto per I Maestri del Cocktail, in collaborazione con la Guida BlueBlazer ai Migliori cocktail Bar d’Italia

Consigli e ricette In evidenza

Featured Croque Madame

Benedetta Giovannetti

Ingredienti per 4 croque madame

  • 8 fette di pancarrè
  • 80 grammi di groviera
  • 4 uova medie
  • 40 grammi di burro
  • 80 grammi di prosciutto cotto
  • Sale fino q.b.

Per prima cosa si inizia a grattugiare il groviera e a preparare le fette di prosciutto cotto e pancarrè, nel mentre si fanno sciogliere 10 grammi di burro in un pentolino a fuoco bassissimo e si spennella ciascuna fetta di pancarrè con esso.

Si adagia una fetta di prosciutto cotto su ciascuna fetta di pancarrè e si cosparge col groviera grattugiato, poi si richiude con un’altra fetta di pancarrè.

Dopo si scioglie 20 grammi di burro in una padella ampia a fuoco bassissimo o in caso di padella antiaderente si può ridurre la dose di burro e quando sarà sciolto si adagiano due toast farciti alla volta, facendoli dorare da entrambi i lati per qualche minuto.

In un’altra padella fare sciogliere il restante burro a fuoco bassissimo e porre un coppapasta di 10 cm di diametro, dove all’interno andrà rotto l’uovo da salare leggermente e coprire in modo da cuocerlo all’occhio di bue.

Tutte le uova andranno cotte in questo modo.

Man mano che sono pronti vanno adagiati sul toast e servito ben caldo.

Benedetta Giovannetti

Consigli e ricette In evidenza

Featured Insalata salmone glassato con spinaci e rapanelli

Benedetta Giovannetti

Ingredienti per 4 persone

  • 4 filetti di salmone leggermente affumicato circa 120/125 grammi ciascuno
  • 100 grammi di spinaci lavati e asciugati
  • 8/10 rapanelli tagliati a fettine sottili

Per la marinatura

  • 3 cucchiai di miele
  • 1 cucchiaio di succo di limone
  • 2 cucchiai di salsa di soia
  • 1 cucchiaio di senape
  • Mezzo cucchiaino di zenzero fresco grattugiato

Per il condimento

  • 1 cucchiaio di zenzero fresco grattugiato
  • 3 cucchiai di aceto di riso
  • 2 cucchiai di salsa di soia
  • 2 cucchiai di olio di sesamo

Togliere la pelle del salmone e spinarlo con cura usando le apposite pinzette, poi allineare i filetti in un piatto profondo.

Prendere tutti gli ingredienti della marinatura e metterli in una scodella, mescolare bene e versare la marinatura sul salmone coprendolo uniformemente, sigillare con la pellicola e fare riposare in frigo per mezz’ora.

Mettere gli ingredienti del condimento in una scodella, mescolare e tenere da parte.

Scaldare il forno a 230 gradi, disporre le foglie di spinaci nei piatti individuali e coprire coi rapanelli

Togliere il salmone dalla marinatura e disporlo in una teglia leggermente unta, cuocere in forno per 4/6 minuti fino a metà cottura poi spennellare con i succhi di cottura.

Mettere i filetti al centro di ogni piatto e irrorare con il condimento.

di Benedetta Giovannetti

Consigli e ricette

Featured Quarzo citrino: caratteristiche ed usi

Benedetta Giovannetti

Il quarzo citrino è una pietra solare che incarna le energie maschili, attrae tutto ciò che è solare, positivo, stimolante e creativo e lo trasmette alla persona che la indossa, non incanala la negatività.

Viene usata in cristalloterapia spesso insieme all’ametista che è una pietra femminile per riequilibrare le due energie del corpo.

La parola citrino deriva dal francese citron che significa limone, infatti il colore del quarzo giallo naturale è proprio quello dell’agrume in questione.

Secondo le leggende antiche aveva il potere di donare la fertilità alle donne sterili e di rendere belli tutti gli uomini che la indossavano.

Ha un sistema cristallino trigonale, ed è consigliata a tutti coloro che cercano di imporre delle regole nella propria vita, che sono dettate di sentimenti, la creatività e il pensiero positivo.

Tale colore giallo è dato dalle radiazioni ionizzanti e dalla presenza di ferro.

Sono rari da trovare in commercio citrini naturali, si tratta di una pietra piuttosto rara per cui spesso per esso viene spacciata o l’ametista o il quarzo affumicato che vengono lavorati affinché raggiungano la tonalità di giallo del quarzo.

Se si sta per avviare un progetto imprenditoriale, indossare un ciondolo di quarzo citrino aiuta non solo ad attirare la ricchezza ma anche a mantenerla perché porta abbondanza e successo.

E’ una pietra che induce anche all’altruismo e che stimola il desiderio di condivisione.

Se messo nella borsa o nel portafoglio attira denaro, funzione che può essere svolta anche dall’occhio di tigre.

Adatta per chi lavora nell’area delle vendite, nei casinò nell’istruzione e nei media.

Aiuta la produttività nel lavoro rafforza la creatività e la fantasia interiore, perfetta per gli artisti.

Rappresenta l’energia del sole, aiuta ad aprire la mente e a trasformare gli schemi mentali in azioni positive.

E’ capace di attirare anche l’amore, rilassando la persona e rendendola pronta ad accettare i cambiamenti del cuore.

Sconsigliato alle persone irascibili.

Pietra adatta a mantenere alte le prestazioni degli sportivi e a tutti coloro che soffrono di affaticamento cronico.

Ottimo riequilibrante ormonale specie in menopausa o nei casi di tiroide.

Migliora l’autostima e la fiducia verso il prossimo.

Legato al terzo chakra quello delle emozioni.

Benedetta Giovannetti

Consigli e ricette In evidenza

Featured Salsa guacamole

Benedetta Giovannetti

Ingredienti

  • 1 avocado maturo
  • 1 pomodoro ramato
  • 10 grammi di succo di lime
  • 1 pizzico di pepe nero
  • 1 peperoncino verde
  • 20 grammi di olio extravergine di oliva
  • 10 grammi di scalogno
  • 1 pizzico di sale fino

Si inizia dall’ingrediente principale che è l’avocado, tagliatelo a metà nel senso della lunghezza, poi affondate la lama del coltello nel nocciolo e tirate per estrarlo poi intagliate con un coltellino la polpa per estrarla con un cucchiaio, poi raccoglietela in una ciotolina.

Tagliate a metà il lime e spremetelo per ricavarne il succo da versare sulla polpa di avocado, regolate di sale e pepe e schiacciate la polpa con una forchetta, tenetela da parte e poi pulite e tritate finemente lo scalogno.

Lavate, asciugate e affettate il pomodoro, da tagliare a cubetti e poi spuntate il peperoncino verde, svuotatelo dei semini e tagliatelo a listarelle e poi a dadini.

Poi nella ciotola con la polpa di avocado schiacciata versate lo scalogno tritato e i pomodori a dadini.

Unite il peperoncino e l’olio mescolate e aggiustate di sale e pepe e la salsa è pronta.

Può essere conservata per 2 giorni in frigo al massimo chiuso in un contenitore ermetico.

Affinché la salsa venga bene l’avocado deve essere maturo e morbido al tatto.

Benedetta Giovannetti

Consigli e ricette In evidenza

Featured Orzotto con zucchine, cipollotto e zafferano

Benedetta Giovannetti

Ingredienti per 4 persone

  • 250 grammi di orzo perlato
  • ½ litro di brodo vegetale
  • 4 zucchine piccole con i loro fiori
  • 2 cipollotti
  • 2 cucchiai di olio extravergine di oliva
  • Una bustina di zafferano in polvere
  • 4 cucchiai di parmigiano grattugiato
  • Sale

Per preparare il brodo vegetale mettete a bollire mezzo litro abbondante di acqua salata con una carota una zucchina e una patata oppure usate il brodo vegetale di dado o in polvere.

Lavate l’orzo in acqua corrente, scolatelo, tostatelo leggermente in una padella e fatelo cuocere nel brodo vegetale.

Una volta alzato il bollore, abbassate la fiamma, coprite con un coperchio la pentola e fate continuare a cottura per almeno mezz’ora.

Pulite e lavate accuratamente le zucchine rimuovendo le parti non edibili.

Rosolate nell’olio, nel frattempo le zucchine private dei fiori e i cipollotti puliti e tagliati entrambi a rondelle.

Salatele e poi versatele nell’orzo quando è a metà cottura.

Unite 5 minuti prima di spegnere i fiori delle zucchine che avrete tagliato longitudinalmente in 4 parti e lo zafferano, mescolando bene per far amalgamare le zucchine e lo zafferano.

Aggiungete infine il parmigiano mescolate e lasciate riposare per qualche minuto prima di servire.

Benedetta Giovannetti

Consigli e ricette In evidenza

Featured Lasagne al pesto

Benedetta Giovannetti

Ingredienti:

  • 250 grammi di sfoglia fresca per lasagne
  • 200 grammi di pesto
  • Parmigiano grattugiato q.b.
  • 200 grammi di provola

Per la besciamella

  • 1 litro latte
  • 100 grammi di farina 00
  • 100 grammi di burro
  • Sale marino q.b.
  • Noce moscata q.b.

Sbollentate per 5 minuti in acqua salate le sfoglie di pasta all’uovo, scolatele e mettetele ad asciugare su un panno pulito e asciutto, intanto preparate la besciamella, e trasferitela in una ciotola per lasciarla raffreddare…

Prendete una pirofila e cospargete il fondo con un velo di besciamella.

Posizionate le sfoglie di pasta all’uovo sovrapponendole leggermente e poi ricoprite con uno strato di besciamella e con il pesto, amalgamando le salse con un cucchiaio.

Infine aggiungete la provola tagliata a pezzetti.

Ricoprite con un altro strato di sfoglie di pasta e ripetete il procedimento fino a che non avrete esaurito gli ingredienti.

Sull’ultimo strato di pasta oltre alla besciamella e al pesto, terminate con uno strato di parmigiano grattugiato.

Infornatele in forno ventilato a 180° per 40 minuti.

Sfornate le lasagne al pesto quando si sarà formata una crosticina in superficie e servitele dopo averle fatte intiepidire.

Se non avete la provola potete usare la scamorza affumicata o il fiordilatte, e non condite la besciamella con troppo sale perché il pesto è già sapido di suo.

Benedetta Giovannetti

Arte & Cultura Consigli e ricette In evidenza

Featured Il capodanno cinese

Riccardo Pallotta

Anche se dalle nostre parti sembra una cosa lontana e di nicchia, il capodanno lunare cinese è celebrato da oltre il 20% del mondo. Si tratta della festa più importante di tutto l’anno per i cinesi di tutto il mondo.

Vediamo insieme dieci curiosità a proposito di questa festa poco conosciuta nel nostro Paese.

1. Il capodanno è anche conosciuto come il Festival di primavera o Chunjie ( 春节). Nonostante il periodo sia quello invernale, la festa segna la fine dei giorni più freddi e la gente fin dall’antichità lo accoglie con gioia perché porta nuovi inizi e semine per i raccolti. Un altro nome che può avere è quello di capodanno lunare perché si svolge secondo il calendario lunare in molti altri paesi come la Corea del Nord e del Sud e il Vietnam.

2. Non ha una data prestabilita, come invece avviene per il nostro: di solito copre il periodo che va dal 21 gennaio al 20 febbraio. Infatti i calendari cinesi, pur adottando il nostro calendario gregoriano, includono le festività lunari e molte persone ancora festeggiano i loro compleanni secondo il calendario lunare.

3. Come molte feste, originariamente si trattava di un giorno cerimoniale per pregare gli dei per una buona stagione di semina e di raccolto.

4. Secondo una leggenda, c’era un mostro di nome Nian ( 年) che si manifestava ogni capodanno e terrorizzava la gente che si rifugiava nelle proprie abitazioni. Un giorno ci fu un coraggioso ragazzo che lo affrontò e lo sconfisse con dei petardi. Il giorno successivo tutti iniziarono a festeggiare scatenando ancora più petardi. Questa pratica poi è diventata cruciale nei festeggiamenti del nuovo anno in tutto il mondo, specialmente in Cina dove le esplosioni si possono sentire per diverse notti.

5. In Cina avere figli e tramandare il cognome è una delle parti più importanti della cultura e questo porta alcuni single disperati a ricorrere all’assunzione di un ragazzo o una ragazza finti da portare a casa durante le lunghe feste del capodanno cinese, per presentarlo alla famiglia.

6. Nel giorno del capodanno ci sono dei divieti particolari: non è permesso fare la doccia, spazzare o gettare la spazzatura, per evitare di “lavare via la buona fortuna”. Infatti esiste un giorno prima del Festival di Primavera dedicato alle pulizie, nel quale si spazza via la sfortuna per far spazio al bene.

7. I cinesi hanno un vino per ogni occasione ed è così anche per il capodanno. Con una cultura così ricca di vino, non sorprende quindi che ci siano un sacco di giochi legati al bere.

8. Il colore dominante durante questa festa è il rosso. Ogni cosa viene decorata di questo colore. Il tutto nasce dalla leggenda del mostro di Nian (punto 4), che è stato spaventato da questo colore che per i cinesi rappresenta un’arma inestimabile e il colore simbolo della Cina.

9. Esistono 12 zodiaci, uno per ogni mese, rappresentati da altrettanti animali: ratto, bue, tigre, coniglio, drago, serpente, cavallo, capra, scimmia, gallo, cane e maiale. Il 2020 è l’anno del topo. Alcuni animali (come ratto, serpente, cane e maiale) sono normalmente benvoluti nella cultura cinese.

10. In Cina, hai un’età “reale” (实 岁 —shí suì) e un’età nominale “falsa” (虚岁 —xū suì). La vera età è quella che tutti conosciamo e invecchi di un anno in più al tuo compleanno. L’età nominale, tuttavia, aumenta con il Festival di Primavera. Questa numerazione era l’età con cui la maggior parte delle persone andava avanti fino a tempi recenti e resta piuttosto comune ancora al giorno d’oggi.

Riccardo Pallotta

Consigli e ricette In evidenza

Featured SCORZETTE D’ARANCIA CANDITE: una fresca dolcezza per le feste!

Cristina Corrieri

Solo a vederle mettono allegria, per il loro colore brillante che si addice al luccichio delle di fine anno, per l’abbinamento perfetto con qualsiasi dolce al cioccolato dato la freschezza dell’agrume. Possiamo utilizzare queste scorzette deliziose sulle torte per decorarle, dentro, per profumarle, come accompagnamento a dei tartufi al cioccolato nero o bianco, infine, messe dentro un bel barattolino di vetro o una scatolina di cartoncino colorato, per un regalo originale.

Il procedimento è semplice ma bisogna giocare d’anticipo. La prima mossa consiste nel far perdere la sua naturale amarezza alla scorza dell’arancia. Usiamo per questa ricetta almeno 3 arance, dalla buccia edibile, meglio ancora biologiche. Se vogliamo prepararle in giornata, bisogna cominciare al mattino: con un coltello molto affilato, di ogni arancia, eliminiamo le due estremità poi facciamo 8 incisioni longitudinali, senza intaccare la polpa possibilmente e stacchiamo delicatamente la buccia. Eliminiamo un po’ di parte bianca (che è la più amara) e ricaviamo tante striscette che lasceremo a bagno in acqua fredda per otto ore, cambiando l’acqua ogni tanto.

La seconda fase ci prenderà un’oretta di tempo: in un pentolino pieno d’acqua sbollentiamo le scorzette. Passato un minuto, le scoliamo e le tuffiamo in acqua fredda. Ripetiamo il procedimento un’altra volta. Adesso, ben scolate, le pesiamo e in un tegame prepariamo lo stesso peso di zucchero e lo stesso peso di acqua.  Portiamo a bollore e inseriamo le nostre buccette d’arancia.  Lasciamo che si riduca lo sciroppo, a fuoco dolce, mescolando ogni tanto delicatamente. Prima che si asciughi del tutto, muniamoci di pinza con la quale preleviamo le scorzette che adagiamo su un vassoio rivestito di carta da forno. Non ci resta che aspettare che si asciughino, serviranno due o tre giorni.

Se invece ci piace l’idea di rivestirle per renderle ancora più gustose, possiamo far passare meno tempo e arrotolarle nello zucchero semolato, quindi saranno subito maneggevoli. Oppure immergere metà di ogni scorzetta in cioccolato fondente fuso…in ogni modo, una delizia.

Buone feste!

Maria Cristina

Consigli e ricette In evidenza

Featured INDIVIA BELGA BRASATA CON STRACCHINO, per un antipasto (o un contorno) diverso!

Cristina Corrieri

Da servire tiepido ma anche freddo, questo piatto troverà facile collocazione in un pasto dove si cerca qualcosa di insolito. In queste graziose barchette dorate, incontriamo il gusto amarognolo dell’indivia, mitigato dalla dolcezza e cremosità dello stracchino.

Molto veloci da preparare, queste indivie si mettono in forno senza cottura preliminare. Eliminiamo le foglie esterne se sono un po’ rovinate, tagliamo le piantine in due nel senso della lunghezza. Con un coltellino appuntito scartiamo parte della base e scaviamo un po’ nel centro, eliminando il “cuore”, più duro. Adesso laviamo le nostre “mezze” indivie, passandole sotto l’acqua…senza perdersi le foglie. Facciamo scolare per bene, asciugandole anche con carta da cucina. Facendo un po’ di spazio tra le foglie, saliamo leggermente e pepiamo. Tenendole in mano con la parte tagliata verso l’alto, spalmiamo lo stracchino (o la crescenza) e, se vogliamo, inseriamo una mezza fetta di prosciutto cotto sotto.

Rivestiamo una teglia di carta da forno e ci aggiustiamo le nostre indivie, meglio se un po’ strette tra di loro, in modo che si tengano più ferme. Mezz’ora di forno a 200 ° e avranno preso una bella doratura.

Buon appetito!

Maria Cristina