Consigli e ricette

Non soltanto ricette, ma tutto ciò che le rende tali: esperienza, passione, perfezione. Tutto ha un perché e niente è lasciato al caso.

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Featured Calamari ripieni in umido

Benedetta Giovannetti

I calamari ripieni sono un secondo piatto di pesce saporito e genuino, facile da preparare in casa e che riscuote sempre molto successo. Di solito si usano i tentacoli per farcire il corpo dei calamari insieme ad una mollica di pane e di odori, facendoli cuocere in padella con vino bianco e pomodoro fresco.

Ingredienti per 4 persone

  • 1 kg di calamari
  • 40 grammi di pancarrè
  • 8 pomodori pachino
  • 1 spicchio di Aglio
  • 1 cucchiaio di capperi sotto sale
  • 2 cucchiai di vino bianco
  • 1 ciuffo di prezzemolo
  • 2 foglie di menta
  • 2 cucchiai olio extravergine di oliva
  • 1 pizzico di sale

Per la cottura

  • 500 grammi di pomodoro fresco
  • ½ bicchiere di Vino bianco
  • 1 spicchio di Aglio
  • 1 ciuffo di prezzemolo
  • 1 peperoncino
  • 1 pizzico di sale
  • 4 cucchiai di olio extravergine di oliva

Pulite i calamari eviscerateli e sciacquateli bene sotto l’acqua corrente, poi privateli della pelle, tagliate i tentacoli e riduceteli a pezzetti, metteteli in una padella a freddo con due cucchiai di olio e uno spicchio di aglio sbucciato.

Accendete il fuoco a fiamma bassa e fate scaldare.

Nel frattempo lavate i pachino e tagliateli a pezzetti, quando i tentacoli cominciano a soffriggere girateli bene, alzate la fiamma e sfumate con due cucchiai di vino bianco, lasciate evaporare la parte alcolica e unite i pachino, i capperi lavati dal sale e precedentemente tritati e un pizzico di sale.

Fate cuocere per 4/5 minuti a fuoco basso finché il sughetto non sarà addensato, spegnete il fuoco eliminate l’aglio e fate intiepidire. In una ciotola sbriciolate le fette di pane e unitevi i tentacoli la menta e metà del prezzemolo tritato.

Mescolate accuratamente e con questo mix farcite il corpo dei calamari usando un cucchiaio per spingerlo bene in fondo. Chiudete con lo stuzzicadenti.

Poi pelate i pomodori piccadilly e tagliateli a pezzetti.

Versate in un tegame 4 cucchiai di olio spezzettatevi il peperoncino e unite anche uno spicchio di aglio sbucciato, sistematevi i calamari ripieni e accendete il fuoco a fiamma bassa. Appena prendono un po’ di colore girateli e fateli colorire anche dall’altro lato, poi alzate la fiamma e sfumate con mezzo bicchiere di vino bianco.

Fate evaporare e unite il pomodoro fresco e un pizzico di sale, coprite con un coperchio e fate cuocere per 15 minuti se i calamari sono piccoli, 20 se sono grandi, poi togliete il coperchio e fate addensare il sugo per un paio di minuti. Guarnite col prezzemolo tritato

Benedetta Giovannetti

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Featured DRINK: LATTE DI PAPAVERO

Carlo Dutto

ispirato a “Game of Thrones”, serie tv creata da David Benioff e D.B. Weiss, 2011

BARMAN: Giorgio Morino

INGREDIENTI:
3 cl brandy Cardenal Mendoza
2 cl mezcal Los Siete Misterios
1,5 cl Honey Whiskey
4,5 cl orzata ai semi di papavero homemade (200g di semi di papavero, 200g zucchero, 200g acqua)

Bicchiere: Mini tumbler

PREPARAZIONE:
Versare tutti gli ingredienti in uno shaker, shakerare energicamente e versare nel bicchiere mini tumbler, senza ghiaccio e senza guarnizioni.


ISPIRAZIONE:
L’ispirazione del drink arriva direttamente dal mondo di Westeros creato nei libri scritti da George R.R. Martin, dove il latte di papavero è un anestetico usato per alleviare i dolori fisici. Il bar è un luogo in cui poter abbandonare i propri problemi fuori dalla porta: da qui l’idea per il drink, dove il tenore alcolico, abbastanza sostenuto, viene alleviato dall’orzata fatta in casa. Una celebrazione dei romanzi e una serie tv che hanno segnato questa generazione.

Carlo Dutto per I Maestri del Cocktail, in collaborazione con la Guida BlueBlazer ai Migliori cocktail Bar d’Italia

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Featured Sara Wilma Milani canta “There for me” con Carmelo La Bionda

Francesco Fravolini

Il video è online sul canale YouTube di Sara Wilma Milani e il singolo è distribuito su tutte le piattaforme digitali da Believe Digital. È disponibile anche su Spotify, Apple Music e in tutte le principali piattaforme e stores digitali.

Novità nel mondo del pop internazionale. Dal 30 novembre 2020 Sara Wilma Milani canta “There for me” con Carmelo La Bionda trasportando le emozioni del famoso brano dei Fratelli La Bionda in un’atmosfera sonora sperimentale, lounge, ricca di contaminazioni strumentali e culturali. Il video è online sul canale YouTube di Sara Wilma Milani e il singolo è distribuito su tutte le piattaforme digitali da Believe Digital. È disponibile anche su Spotify, Apple Music e in tutte le principali piattaforme e stores digitali.

Il progetto musicale

Testimonia l’importanza della produzione creativa anche in un momento storico in cui il segmento live è in sofferenza: la musica non si ferma ed è una grande risorsa per artisti e pubblico. Nel testo scritto da Richard Palmer-James questa energia creatrice è rappresentata dall’amore, una forza infinita ed eterna che ispira la nostra esistenza, una fonte di fiducia e coraggio. La creatività deve essere sempre coltivata perché si trasforma in uno stupendo racconto della società e della cultura di un’epoca. Un po’ di storia. La Ballad originale esce nel 1978 con l’album La Bionda dei Fratelli La Bionda – Carmelo e Michelangelo, considerati i padri della musica disco italiana; diventa un successo mondiale (insieme a One For You, One For Me) che negli anni viene reinterpretato da grandi artisti internazionali: Dalida canta una versione in francese con testo di Pierre Delanoë dal titolo Fini la comedie, che si trasforma nel pezzo di chiusura di tutti i suoi spettacoli; Sara Brightman rilancia il brano in duo con José Cura, nell’album in cui esordisce anche il duo Brightman-Bocelli, creando un nuovo genere classico e registrando nuovi record di vendite in tutto il mondo; in Italia è Patty Pravo a cantare una cover di There for Me; in Inghilterra Paul Potts si esibisce con questa canzone e vince l’edizione 2007 di Britain’s Got Talent.

Francesco Fravolini

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Featured Matteo Stefani presenta il romanzo “La particella di Dio. Un segreto mai rivelato.”

Il Taccuino

La particella di Dio. Un segreto mai rivelato di Matteo Stefani è un’opera complessa, composta da diverse linee narrative che si svolgono lungo quasi un secolo, tra il 1921 e il 1992. È un romanzo che ha delle caratteristiche del genere thriller ma che tratta anche di reali scoperte scientifiche, mettendoci però una buona dose di fantasia. Da un certo punto di vista è anche un romanzo familiare, perché le vicende principali riguardano un uomo vissuto nei primi anni del Novecento, e i suoi nipoti e pronipoti. Il professore di Fisica, ricercatore e inventore Giorgio Fani è sicuramente il protagonista dell’opera, nonostante a molti dei personaggi sia data attenzione e spazio all’interno della trama; è un uomo dalle qualità straordinarie, che nel corso della sua vita è venuto in contatto con personalità importanti come Nikola Tesla ed Enrico Fermi, e anche grazie alle loro ricerche è riuscito a venire a capo di un’invenzione dalle tante applicazioni. Il romanzo infatti ruota intorno a un misterioso macchinario inventato dal professor Fani, e a una loggia segreta e dai fini controversi che da sempre ha voluto metterci le mani. Questo culto dalle origini antichissime è chiamato Assemblea Perpetua, ed è composto da fanatici pronti a tutto e dai grandi poteri, che spesso travalicano le abilità umane. Il macchinario misterioso progettato dall’inventore insieme al suo collega Aldo Sagacci permetterebbe il trasporto quantico mediante la Particella di Dio, un insieme di corpuscoli di luce verde. Una scoperta troppo importante e anche troppo pericolosa se finisse in mani sbagliate; per questo Fani decide di distruggere le sue ricerche e di nascondere le fiale del composto utilizzato per il macchinario. Ma l’Assemblea Perpetua non ha intenzione di cedere, e nel corso degli anni continuerà a cercare l’invenzione di Giorgio Fani, controllando ognuno dei suoi eredi. È così che l’autore ci porta quasi cent’anni dopo a fare la conoscenza della nipote e del pronipote dell’inventore, Paola e Mario. Ignari di essere i diretti discendenti di una personalità così geniale, perché Paola è cresciuta in un orfanotrofio, si ritrovano ad essere investiti di un importante compito, oltre ad avere la setta alle calcagna. Matteo Stefani imbastisce quindi un’avventura entusiasmante alternando presente e passato e mostrando le peripezie di Giorgio Fani e dei suoi discendenti; con una scrittura scorrevole e intrattenente e un ritmo incalzante, l’autore ci conduce in una vicenda ricca di colpi di scena, dove si riflette sul rapporto tra scienza e coscienza, e sulle conseguenze etiche delle scoperte scientifiche.

Giacomo Capodiferro

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Featured DRINK: RECOVERS TALENT N°23

Carlo Dutto

ispirato al film “Space Jam”, di Joe Pytka, 1997

BARTENDER: Rocco Ronzini del quanto basta di Lecce

INGREDIENTI:
4 cl VII Hills Italian Dry Gin
1,5 cl Limoncello Pallini
2 cl liquore Cynar

Bicchiere: coppa
Garnish: vaporizzazione Pernod e Angostura mix

PREPARAZIONE:
Con la tecnica dello shake and strain, versare tutti gli ingredienti in uno shaker, shakerare vigorosamente e versare, filtrando, in una coppetta ghiacciata.

ISPIRAZIONE:
Il drink si ispira al divertente film che vede protagonisti le star animate della Warner Bros., i Looney Tunes, affiancate alla stella numero 23 dei Chicago Bulls, Michael Jordan. In questa rocambolesca pellicola i campioni si ritroveranno, dopo divertenti vicissitudini, a giocare forse la partita più importante della loro vita, per recuperare i talenti rubati da alcuni malefici mostriciattoli ad alcuni campioni dell’NBA, tra cui proprio il numero 23 dei Chicago. Jordan, aiutato da Bugs Bunny e company, segna un canestro all’ultimo secondo, vincendo la partita e riconquistando la bravura dei campioni. Recovers Talent N° 23 si fonde totalmente con le emozioni del film: VII Hills Italian Dry Gin, con la sua freschezza unito al liquore al carciofo Cynar, al Limoncello Pallini e alla vaporizzazione di Pernod e Angostura, regala fresche e adrenaliniche emozioni degne di un canestro all’ultimo secondo!

Carlo Dutto per I Maestri del Cocktail, in collaborazione con la Guida BlueBlazer ai Migliori cocktail Bar d’Italia

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Featured DRINK: PURPLE BERRY

Carlo Dutto

BARTENDER: Giulia Castellucci bar manager e comproprietaria di Co.So Cocktail & Social a Roma

INGREDIENTI:

  • 5 cl Maker’s Mark bourbon 
  • 3 cl succo di limone
  • 2 cl sciroppo di barbabietola
  • Purea di more
  • 1 cl albume pastorizzato
  • 2 dash Peach bitter

Tecnica: Shake and strain
Bicchiere: tumbler alto
Garnish: polvere di rapa rossa e mora fresca

PREPARAZIONE
Versare tutti gli ingredienti nel Boston shaker, fare una prima shakerata senza ghiaccio per far montare l’albume d’uovo, quindi aggiungere ghiaccio, versare in un tumbler alto e guarnire con polvere di rapa rossa e mora fresca.

ISPIRAZIONE

Mettete due alpini assetati, un bourbon sour e il duo creativo barman/chef. Cosa ne viene fuori? Il Purple Berry! È questa la vera storia del drink nato dalla richiesta di due alpini esigenti che cercavano qualcosa che si addicesse ai propri palati. Un cocktail dove la contaminazione tra food e drink risulta sempre più integrata. Un mix perfetto che lega sentori di bosco e vegetali con il sapore deciso del bourbon del Kentucky Maker’s Mark, distribuito in Italia da Stock Spirit, il tutto legato in maniera armoniosa ed equilibrata. Purple Berry: per alpini e non.

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Featured Fiorenzo Magni, il terzo uomo del ciclismo

Daniele Capello

Gli anni ’40 e ’50 del secolo scorso hanno visto il dualismo Coppi-Bartali ma c’era un altro grande ciclista che avrebbe ottenuto molta più gloria senza i due campioni: Fiorenzo Magni. Nato esattamente 100 anni fa, il 7 dicembre 1920, a Vaiano, ora in provincia di Prato, il “Terzo uomo” seppe conquistare importanti vittorie nonostante il Campionissimo e Ginettaccio. Professionista dal 1941 al 1956, perse molte opportunità a causa della guerra come Coppi e Bartali; nonostante questo fu in grado di vincere tre Giri d’Italia, nel 1948, 1951 e 1955, risultando il più vecchio vincitore della gara a tappe. Tra gli altri grandi successi vanta 3 Giri delle Fiandre su 4 partecipazioni, motivo del suo soprannome “Leone delle Fiandre”. Fu anche campione italiano per tre volte e conquistò la medaglia d’argento ai Campionati del Mondo di Varese nel 1951.

Ha fatto il giro del mondo la storia della sua caparbietà nel Giro d’Italia 1956: con una clavicola fratturata Magni fece una cronoscalata stringendo coi denti un tubolare per bicicletta legato al manubrio, per alleggerire la pressione sul braccio dolorante. Poi nella decisiva tappa del Bondone cadde nuovamente rompendosi l’omero: nonostante questo fece fermare l’ambulanza che lo stava portando in ospedale, riprese la bicicletta, raggiunse il gruppo sotto una tormenta di neve sulla cima del monte e conquistò il secondo posto finale nella classifica generale.

Fu atleta di spicco anche su pista, stabilendo il record del mondo sui 50 e 100 Km., ma nel 1942 non riuscì a stabilire il record dell’ora. Dopo il ritiro nel 1956 fu Commissario tecnico della Nazionale di Ciclismo per 4 anni, poi Presidente dell’Associazione Corridori e della Lega del Professionismo. Nel 2004 è stato insignito del collare d’oro al merito sportivo. Morì a Monza il 19 ottobre 2012.

Daniele Capello

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Featured Zuppa di cipolle gratinata

Benedetta Giovannetti

In Francia è considerato un piatto tradizionale molto raffinato che però ha una semplicità che lo rende al tempo stesso rustico, genuino e antico che si sposa su tutte le tavole.

Ingredienti:

per la zuppa:

  • 500 grammi di cipolle dorate
  • 50 grammi di burro
  • 20 grammi di farina 00
  • Pepe nero q.b.
  • 1 litro di brodo di manzo
  • 30 grammi di olio extravergine di oliva
  • 5 grammi di zucchero
  • Sale fino q.b.

Per la gratinatura

  • 8 fette di baguette
  • 100 grammi di emmentaler da grattugiare

Per prima cosa preparate il brodo di carne di manzo o altrimenti potete usare quelli già pronti che si trovano in commercio, poi mondate le cipolle dorate, dividetele a metà e tagliatele sottilmente.

In un ampio tegame ponete il burro tagliato a pezzetti e l’olio di oliva, riscaldate sul fuoco e quando il burro sarà sciolto aggiungete le cipolle, mescolate il tutto e cuocete a fuoco dolce per 10 minuti in modo da far appassire le cipolle, ma non fatele scurire.

Quando le cipolle saranno morbide alzate leggermente la fiamma e aggiungete lo zucchero, poi mescolate e unite anche la farina setacciata, mescolate ancora e quando il fondo si è asciugato versate il brodo, continuate la cottura a fuoco moderato per 30 minuti aggiungendo altro brodo se dovesse servire.

Quando la zuppa sarà cotta aggiustate di sale e pepe e tenetela da parte poi tagliate a fettine la baguette e abbrustolitela per qualche minuto in forno.

Pronto il pane riempite con la zuppa 4 cocotte di ceramica per la cottura in forno lasciando un centimetro dal bordo per poter aggiungere un paio di fettine di pane tostato.

Aggiungete l’emmentaler grattugiato e passate le cocotte al forno a 250 gradi in modalità grill per 10 minuti, sfornate la zuppa e servitela bella calda.

Benedetta Giovannetti

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Featured Il Limoncello Pallini ottiene la Medaglia d’Oro al Concours Mondial de Bruxelles – Spirit Selection 2020

Carlo Dutto

Un grande riconoscimento internazionale per un grande prodotto italiano, il Limoncello Pallini, che ha ricevuto la Medaglia d’Oro del Concours Mondial de Bruxelles 2020 al recente Spirit Selection, evento internazionale alla sua 21a edizione, che premia i migliori spiriti di tutto il mondo e che si è tenuto a Bruxelles dal 30 ottobre al 1 novembre. Un successo sempre maggiore per questa autentica eccellenza italiana nel mondo, premiata anche dal Quality Award dei consumatori per il terzo anno consecutivo. Liquore naturale prodotto dalla Pallini dal 1875, questo Limoncello è ottenuto dall’infusione di scorze dei limoni IGP Sfusato, coltivati con metodi tradizionali e raccolti a mano sulle terrazze della Costiera Amalfitana. I limoni, subito dopo la raccolta, vengono messi a macerare immediatamente, in modo che freschezza e sapore vengano racchiusi in ogni bottiglia. 


Caratterizzato da un colore giallo brillante molto intenso e concentrato, il Limoncello Pallini accarezza subito l’olfatto per la fragranza degli aromi della scorza di limone, esaltati dalle note eteree dell’alcol. All’assaggio è morbido, equilibrato e dolce, con lunga e succosa persistenza agrumata. Senza glutine e senza OGM, è una vera delizia per il dopo pasto, rinfrescante e gustoso e un perfetto digestivo. Il suo impiego è praticamente infinito: da bere liscio, con ghiaccio, direttamente dal frigorifero o usato nei cocktail e in cucina.

Questo premio ci lusinga e ci onora – sottolinea Micaela Pallini, Presidente e Ceo dell’azienda, esponente di quinta generazione e prima donna alla guida dell’impresa di famigliala Medaglia d’Oro allo Spirit Selection del Concours Mondial de Bruxelles, competizione così autorevole e prestigiosa, è una conferma che il nostro lavoro viene notato e apprezzato. Curiamo con amore il nostro prodotto, dalla scelta del packaging a ogni ingrediente che utilizziamo nella produzione. Ricevere un premio in un anno complesso come questo è stato per tutti noi un’iniezione di fiducia e ottimismo che si è trasmessa in tutta l’azienda. Grazie a tutti!”.

Spirits Selection, nato da una costola del Concours Mondial de Bruxelles, riconosciuto dall’Unione Europea e giunto alla 21a edizione, è l’appuntamento internazionale di riferimento che premia i migliori spiriti provenienti da tutto il mondo, unico nel suo genere ad essere itinerante. Grazie al panel internazionale di giudici, le sessioni formative a loro dedicate, le degustazioni “alla cieca” e un rigoroso controllo dei campioni ricevuti, il concorso si distingue per qualità, imparzialità e fiducia. L’edizione 2020, in tempi di pandemia, ha visto la presenza a Bruxelles di degustatori professionali che hanno seguito regole sanitarie scrupolose, per favorire uno svolgimento fluido della competizione.


NOTE DI DEGUSTAZIONE:

Olfatto: Intensa nota di buccia di limone fresca, nota lievemente amara e alcolica nel finale, nel complesso ben bilanciata

Gusto: pieno e intenso, presenti tutte le note del limone incluse freschezza e acidità, note erbacee e un lieve sentore fresco di anice nel finale con nota alcolica
Finale: lungo, complesso e bilanciato

Formati bottiglie: 5, 20, 35, 50, 70, 100 e 300 cl

Volume: 26 gradi

Carlo Dutto per I Maestri del Cocktail, in collaborazione con la Guida BlueBlazer ai Migliori cocktail Bar d’Italia

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Featured DRINK: EVELINA

Carlo Dutto

BARTENDER: Pietro Testa, direttore e barman di Al Tagliando gin e tequila bar di Milano

INGREDIENTI:
6 cl N.3 London Dry Gin
2 cl succo limone fresco
1 cl sciroppo di zucchero
0,75 cl rosolio alle rose
q.b. albume d’uovo
1 peperoncino

Bicchiere: Tumbler basso
Garnish: petali di rose

PREPARAZIONE:
Pestare il peperoncino in uno shaker, versare il N.3 Gin, il succo di limone, lo sciroppo di zucchero e l’albume d’uovo e shakerare con forza gli ingredienti. Aggiungere del ghiaccio e shakerare per altri 7 secondi. Filtrare il cocktail con la tecnica double strain e versare nel bicchiere tumbler basso. Versare con uno spoon il rosolio alle rose nel bicchiere e concludere, aggiungendo sul cocktail dei petali di rosa.

ISPIRAZIONE:
Il drink si ispira al significato della chiave, che rappresenta il potere di varcare una soglia, un simbolo di libertà, di scoperta e di conoscenza. Per scoprire il resto dell’ispirazione di Pietro Testa – attualmente direttore e barman presso Al Tagliando gin e tequila bar di Milano, dopo una decennale esperienza in diversi locali milanesi, tra i quali Gino12, Canteen, Saigon e Ricci – non vi resta altro che berlo!! Il tutto al sapor di N.3 London Dry Gin, spirito dalla sua storia pluri-centenaria, che nasce in un negozio leggendario di Londra, al civico 3 di St. James’s Street e nel nome ricorda anche le sue 3 differenti spezie e i suoi 3 frutti. Un distillato, prodotto da Berry Bros. & Rudd, fornitori ufficiali della cantina reale inglese, presso la olandese De Kuyper Royal Distillers e distribuito in Italia da Pallini Spa, anche nella sua nuovissima bottiglia dal simbolo del Royal Warrants, emblema di qualità e autorevolezza, e dalla chiave, posta al centro della bottiglia, che rappresenta la promessa di una qualità eccezionale. Piacerà agli amanti dei London Dry, con il suo gusto pulito, diretto, secco, equilibrato e rinfrescante caratterizzato dai tre sapori in chiave di ginepro, spezie e agrumi. Unico gin premiato 4 volte come miglior gin al mondo all’International Spirits Challenge e nel 2019 incoronato come Miglior Spirit al mondo.

Carlo Dutto per I Maestri del Cocktail, in collaborazione con la Guida BlueBlazer ai Migliori cocktail Bar d’Italia