Chi è stato in Marocco sarà magari riuscito a osservare dal vivo un curioso comportamento animale, difficilmente riscontrabile altrove: le capre “arboricole”. Questo curioso comportamento è dovuto alla presenza nel paese nordafricano degli alberi di Argan (Argania spinosa), piante alte fino a 8-10 metri dai cui semi si estrae un famoso olio usato principalmente per la cosmesi. L’Argan é endemico (cioè vive solo in quelle zone) del Marocco e di una parte dell’Algeria. Ogni singolo Argan è in grado di produrre fino a 8 kg di frutti all’anno: questi sono una prelibatezza per le capre che vengono allevate in questa zona, tanto che hanno imparato ad arrampicarsi sui rami fino alle cima per cibarsene.
L’Argan è un albero che cresce in terrreni aridi con un tronco abbastanza corto, contorto e nodoso, che favorisce le capre nell’arrampicarsi; in certe zone difficili si limita invece a un portamento arbustivo. Il frutto è una drupa (come quello delle ciliegie) che contiene un “nocciolo” duro che porta all’interno fino a tre semi, comunemente chiamati “mandorle d’Argan“. Gli allevatori di capre hanno imparato a sfruttare la golosità delle loro capre. Visto che le piante di Argan sono protette dal governo marocchino per la loro rarità, è vietato raccogliere i frutti dagli alberi: lasciando però le capre libere di nutrirsi dei suoi frutti, gli allevatori raccolgono i semi che queste espellono con le feci per utilizzarli: una specie di simbiosi tra uomo e capra che però mette a rischio la sopravvivenza della pianta stessa, visto che le capre sono in grado di depredare completamente le piante di Argan dei loro frutti.
Daniele Capello