by Bruno Cimino
L’OIPA (l’Organizzazione Internazionale Protezione Animali), lo scorso febbraio 2022, ha reso noto che in Italia risultano iscritti nelle Anagrafi Regionali degli Animali d’Affezione 13.209.745 cani. Un numero sempre in aumento rispetto agli anni precedenti.
La Lombardia ne conta di più: 1.392.197 cani registrati; la Provincia Autonoma di Bolzano è quella con il minor numero: 63.975 cani registrati. Ovviamente i dati, per ogni regione, sono da valutare anche in base al numero degli abitanti. Tuttavia, a vivere con un animale in casa sono quasi quattro italiani su dieci.
Difficile stabilire quale sia il numero dei meticci, dei randagi e quelli di razza. Forse il Ministero della Salute potrebbe fare qualcosa di più.
Il dibattito, tra le persone, su quale cane adottare è sempre vivo, a volte anche con toni poco rispettosi nei confronti dei migliori amici dell’uomo.
Ma il punto è: “Che senso ha per la gente inculcare decisioni che, se ci pensate, sanno di razzismo gratuito?”. Ossia, spesso sentiamo opinioni sulla scelta di un cane di razza piuttosto che di un meticcio e viceversa. E qui ci troviamo davvero davanti ad una possibilità di sentimento incondizionato senza distinzioni particolari come quelli che insistiamo ad additare tra uomini e popoli del nord o del sud, dell’est o dell’ovest.
Qualunque sia la scelta su un pelosetto è chiaro che emerge sempre un pro e un contro. Ma questo è soltanto legato ad altri fattori: di piccola, media o grande taglia, da compagnia, per lunghe passeggiate nella natura, da guardia, per servizi sociali, ecc.
Pertanto gli ‘istigatori’ devono stare tranquilli e sereni perché, meticcio, di razza o anche randagio sono tutti esseri senzienti, nonché amici “veri” dell’uomo.
Quando si tratta di affidarci a loro per particolari attività, anche di estremo pericolo, il titolo di migliore lo possono avere tutti, chi più chi meno. L’uomo civile nella vita agisce per vocazione ed attitudine, la versatilità del cane risponde al suo temperamento, al suo fisico, alla sua propensione e addestramento.
Probabilmente quelli di razza alimentano un mercato che quando non è sotto il controllo delle autorità legali è indecoroso. Pertanto c’è più interesse a veicolare l’antagonismo risaltando le differenze e non le analogie.
Possiamo avventurarci nell’elencare chi sono quelli più veloci, forse più longevi, oppure quelli di statura più alta e quelli più bassa, quelli con l’indole più mansueta e quelli più giocherelloni, ma nulla li differenzia nell’amore, lealtà e fedeltà che hanno, tutti, nessuno escluso, nei confronti dei loro genitori adottivi.
Qualche lettore avrà pensato che ho dimenticato di citare quelli più aggressivi. No, ho omesso volutamente quelli che sono il risultato degli incroci, esperimenti di laboratorio dell’uomo avido nella ricerca di ogni cosa che destabilizza peggiorando la natura del creato.