Domenico Campanelli è nato a Cosenza nel 1983. Diplomato alla scuola di arti sceniche e circensi, fondato nel 2008 con un gruppo di artisti una delle compagnie di circo teatro contemporaneo più note in Italia. Dal 2010 si trasferisce in Brasile per aderire a un progetto sociale per bambini disagiati nella regione della Bahia, periodo in cui si dedica inoltre ad un approfondito studio del sé e delle discipline interiori, dei testi sacri e della psicologia. È fondatore della band “Dharma music tribe”. Pubblica nel 2019 per Europa Edizioni il saggio “La politica spirituale e la rivoluzione interiore”.
«Di che argomenti tratta il tuo saggio d’esordio La politica spirituale e la rivoluzione interiore?» Si tratta di un saggio molto eclettico, che riguarda diverse materie e tematiche, per questo capace di creare interesse in diverse tipologie di lettori. L’obiettivo è da una parte informare circa la complessità delle crisi che stiamo attraversando come sistema umano, dall’altra spiegare come sia possibile integrare molte conoscenze di questo secolo per risolvere i contrasti che sperimentiamo nel presente come individui e come collettività. Più investighiamo la materia più comprendiamo quanto sia limitata la nostra comprensione della realtà oggettiva: ma le nuove scoperte scientifiche potrebbero orientarci verso soluzioni più responsabili e lungimiranti, potrebbero fornirci la possibilità di una nuova comprensione del mondo e dell’esistenza di cui siamo parte, in maniera non dissimile dalle grandi correnti morali del passato. L’importante sarebbe comprendere come la nostra mente funzioni, per scoprire quali attitudini contribuiscono ad una reale espansione dei nostri circuiti neuronali: oggi la scienza comincia a tracciare sentieri sempre più percorribili in questa direzione. La conoscenza di noi stessi, della nostra natura psichica essenziale, potrebbe contribuire a nutrire nuove scelte e nuove realizzazioni, capaci di migliorarci come persone e come sistema: migliorando noi stessi non potremo dunque che contribuire alla sanazione della civiltà, proteggendoci così dall’intensificarsi delle grandi contraddizioni che nel complesso purtroppo ancora caratterizzano questo tempo.
«A chi si rivolge la tua opera?» Nella prima pagina del libro l’intestazione cita “a te…”. L’opera si rivolge dunque ad ogni tipo di persona che sia interessata a comprendere più a fondo l’esistenza che viviamo e che ci scorre inesorabilmente tra le dita: è necessario dare un senso più profondo alle nostre azioni, chiunque siamo e qualunque cosa facciamo, per sperimentare così la pienezza della vita in un costante ed eterno presente. Il libro è strutturato per dare messaggi importanti ed utili per le persone e per la società, mi sono sforzato per questo di instaurare un dialogo con il lettore, conservando un’esposizione il più possibile semplice e discorsiva. Il discorso è mosso anche dall’intenzione di favorire un nuovo percorso psichico in grado di trasformare il nostro operato e il nostro cammino, qualsiasi esso sia, in direzione di un servizio consapevole e appagante, incline alle nostre vocazioni, poiché non esiste altro ingrediente capace di sviluppare una mente sana ed in pace, di creare una componente sociale consapevole e positivamente influente anche nel percorso di scelte collettivo: pare sia sempre più necessario perseguire una nuova rinascita umanistica, che dovrà inevitabilmente coinvolgere ognuno di noi. In questo senso è un testo quindi rivolto all’aspetto più nobile del nostro essere
«Una parte del tuo saggio è dedicata alla complessità della mente umana. Attraverso la consapevolezza maggiore di come essa funziona a livello neurofisiologico, come si può operare per sfruttarla al meglio delle sue potenzialità?» In realtà il saggio spiega come questo nuovo utilizzo avvenga naturalmente e senza sforzi una volta spostata l’attenzione sulla comprensione delle meccaniche psichiche ed inconsce che ci caratterizzano spesso a nostra insaputa. Si tratta da una parte di osservare, dall’altra di favorire un nuovo percorso psichico in maniera molto pratica e scientifica: cambiare pensieri, finalità, osservare reazioni emotive, coltivare un altro stato di mente nei confronti degli altri, comprendere e rispettare l’importanza del percorso di ogni essere o individuo, pare contribuisca da sé a sviluppare una nuova qualità di percezione psichica dovuta all’attivazione di nuovi percorsi simpatici, alla produzione di nuove componenti chimiche da parte dell’ipotalamo. Questo genere di processo oltre ad essere estremamente utile e positivo per il singolo individuo diventa anche ispirazione per nuove scoperte e nuovi modelli sociali: nella condivisione scientifica di ideali più responsabili più persone potrebbero più facilmente realizzare tali comprensioni, influenzando così un processo positivo generale in grado di trasformare gli attuali patroni psichici che governano l’insidioso ed irrisolto inconscio collettivo. In tal modo possiamo difenderci finalmente dalle illusioni che ci circondano, non disperdendo l’energia psichica in ciò che non favorisce la nostra attivazione cerebrale.La mente inoltre influisce finanche sul processo molecolare dell’acqua e dunque sulla materia. Questa scienza riguardante la comprensione della qualità di proiezione psichica dell’essere umano si lega per molti punti ai principi originali delle dottrine morali del passato: esiste dunque forse veramente una via per la liberazione sempre più comprensibile anche da un punto di vista scientifico. Solo perseguendo volontariamente questa finalità possiamo conoscere più concretamente i nostri stessi meccanismi inconsci, in maniera inoltre del tutto spontanea e naturale. Questo automaticamente significa proiettare pensieri diversi nel nostro presente e nelle nostre azioni: in tal modo sarà scientificamente attirato un nuovo corso di eventi sicuramente più sorprendente e soddisfacente.
«Ci spieghi come è possibile per te che un singolo uomo possa influenzare e in questo modo trasformare in positivo la realtà che lo circonda?» Un singolo uomo può prima di tutto trasformare il proprio destino, poi un nuovo corso di eventi nella vita di più individui può concorrere ad una concreta trasformazione della realtà oggettiva e della mente sistemica odierna. Un cambiamento diventa effettivo quando più persone condividono una nuova tendenza mentale nel presente, perché più menti orientate verso lo stesso obiettivo possono attirare la manifestazione di una nuova realtà, in un processo che, se svolto consapevolmente, risulta poi indolore e soprattutto non violento. Ognuno di noi comunque, al passo che instaura un nuovo processo di pensiero, può concorrere spontaneamente e senza sforzi ad una trasformazione contestualizzata al suo percorso di vita, tale da influenzare altri individui e quindi man mano altri contesti.
«Come viene inteso nel tuo saggio il progresso tecnologico? Quale aiuto concreto può dare all’essere umano senza però diventare deleterio per la sua evoluzione?» Il progresso tecnologico è in realtà il frutto di un’evoluzione collettiva estremamente utile per proseguire il cammino di evoluzione sulla Terra. Può essere considerato questo un generoso dono che si è manifestato nient’altro che in un preciso punto di evoluzione della nostra specie. Non è un caso che si sia manifestato soprattutto, e in modo incredibilmente rapido, in quest’ultimo secolo. Tale impulso potrebbe essere legato anche a profondi cambiamenti avvenuti nel pianeta negli ultimi anni documentati da affascinanti esperimenti scientifici che testimoniano una grande trasformazione in atto a livello planetario. In tal senso la tecnologia rappresenta la conversione nelle nostre menti di questo sbalzo, tale da permetterci di adeguarci a cambiamenti rapidi e poter dunque istallare soluzioni di sopravvivenza più lungimiranti. Il problema è che la tecnologia, se da una parte misericordiosa, sempre di più scopriamo quanto possa essere letale e controproducente nel tempo: per questo è necessario sviluppare una nuova consapevolezza, per evitare che il potere del progresso continui ad asservire anche ideali distruttivi per il nostro equilibrio e per l’ecosistema. La tecnologia non può essere in contraddizione con l’ordine naturale che ci ha creato, altrimenti sarà ritorsiva e nociva anche per la nostra civiltà. Nella comprensione di una finalità più ampia, dedita alla preservazione e l’evoluzione di ogni sistema naturale o umano sulla Terra, la tecnologia diventerebbe allora alleata al servizio dell’uomo, allo stesso tempo che la scienza troverebbe nuove e più sorprendenti soluzioni, frutto di un nuovo stato psichico collettivo in grado di manifestare nuove intuizioni e nuove scoperte.
«So che sei il fondatore di un gruppo musicale, il “Dharma music tribe”, che ha lo scopo di veicolare ideali di pace e di risveglio della coscienza collettiva a ritmo di musica. Vuoi parlarci di questo interessante progetto?».In effetti quello dei dharma music tribe è un progetto molto affine alle tematiche del libro, che comunica però attraverso un altro linguaggio, universale ed impattante come la musica. Sostituire alcune ideologie negative, comuni tra le nuove generazioni e spesso troppo facilmente rilasciate in contesti come il mercato musicale, può essere di aiuto e sostegno per molti ragazzi e molte persone. L’idea è comunicare, condividere riflessioni, sensibilizzare a ciò che può salvarci dalla depressione e l’insoddisfazione dovute alla difficoltà di affermarsi in un contesto sociale standardizzato. Ognuno di noi porta un messaggio importante, bisogna dunque credere in ciò che celiamo dentro per manifestarlo nella nostra realtà presente. L’importante è che ciò che aspiriamo sia sempre di ausilio alla crescita interiore e al percorso di tutti, che si rispetti il senso e il valore di ciò che ci sostiene nel nostro slancio per la realizzazione. Bisogna però svincolarsi dalle illusioni della società: solo così potremo essere noi stessi. L’idea del gruppo è dunque trasmettere e condividere emozioni di questo tipo, al ritmo di sonorità reggae e rock, in una dinamica sperimentale e innovativa.
«Sei al lavoro su un nuovo saggio? Quali sono i tuoi progetti per diffondere il tuo messaggio di consapevolezza e di trasformazione? E in quali ambiti culturali pensi di agire?».Questo saggio è il frutto di almeno 4 anni di lavoro, un’esperienza cominciata in Brasile e continuata fino ad oggi. Nei prossimi mesi mi dedicherò dunque come posso soprattutto alla sua diffusione, da una parte facendomi aiutare da professionisti come l’ufficio stampa “il taccuino di Bologna”, dall’altra cercando appuntamenti per presentare il libro in tutta Italia. Diverse librerie stanno aprendo la porta a questo messaggio, dimostrando grande disponibilità. In molte di queste realizzerò nei prossimi mesi presentazioni o firma copie, oltre che piccoli appuntamenti con altre associazioni ed enti culturali. Un obiettivo importante sarebbe tradurre il testo in inglese, ragion per cui sto anche lavorando nella ricerca di possibili supporti in tal senso. Nel 2020 inoltre si parla anche di un nuovo disco con la band, dunque non trovo ancora il tempo per dedicarmi a pieno a un nuovo scritto. Scrivere è sempre un grande piacere che mi concedo ogni volta che posso. Spero davvero poter avere tempo prossimamente di scrivere sempre di più, ho anche già un paio di progetti nel cassetto che aspettano essere sviluppati. Buone idee non mancano, che siano saggi o romanzi, mosse però sempre dal proposito di prospettare e condividere un giorno un mondo migliore e in pace.