ex membro dei Teen Top, espone il lato oscuro del k-pop in un documentario
C.A.P. (all’anagrafe Bang Min Su) è stato il leader della boy band sudcoreana dei Teen Top dal 9 luglio 2010, anno in cui hanno debuttato, a maggio del 2023, quando fu costretto a lasciare il gruppo a causa di una controversia scatenata dai suoi fan, che si sono lamentati nel vederlo fumare e usare parole ritenute inappropriate durante una trasmissione live.
Recentemente, “Unreported World”, il programma britannico di Channel 4, ha pubblicato un nuovo documentario della durata di 23 minuti e intitolato “The k-pop Dream Factory”.
Gli autori del documentario sono entrati nelle scuole di danza k-pop della Corea del Sud per indagare sui costi nascosti che ogni aspirante idol deve sostenere e/o rimborsare alle agenzie per raggiungere il suo sogno.
Per l’occasione, il giornalista Krishnan Guru-Murthy ha intervistato proprio Bang Min Su, che così ha avuto l’opportunità di condividere candidamente la sua personale esperienza diretta con l’industria del k-pop. L’artista ha confessato di aver fumato e imprecato intenzionalmente durante la live incriminata, perché era l’unico modo per poter lasciare il gruppo.
«Pensavo che avrei potuto fare cose interessanti sul palco» ha dichiarato l’artista, «ma in realtà dovevo semplicemente comportarmi come una bambola. “Fai questo. Fallo”. Tutto era controllato.»
Proseguendo, ha spiegato che sono diversi i responsabili che rendono l’industria degli idol così tossica: «I fan sono i responsabili di questa cultura, ma è anche colpa dell’etichetta discografica se non viene fermata e degli artisti che non sono onesti riguardo all’impatto che ha su di loro. Tutto ciò favorisce una cultura marcia.»
Ha affermato con sicurezza che la maggior parte degli idol prova i suoi stessi sentimenti, perché a nessuno piace vivere sotto il controllo degli altri e purtroppo questo ha delle conseguenze enormi sulle condizioni psicofisiche degli artisti.
Bang Min Su ha confessato di aver sviluppato problemi d’alcolismo e ha anche parlato della perdita di due dei suoi amici, cosa per la quale nutre forti rimpianti, poiché si chiede se le cose sarebbero andate diversamente se fosse stato in grado di rispondere alle loro chiamate perse.
«Due miei amici si sono tolti la vita» ha raccontato. «Entrambi mi hanno chiamato il giorno prima ma non ho risposto perché dovevo dormire. E non riesco a smettere di pensare che forse le cose sarebbero andate diversamente se avessi preso in mano il telefono. Questo è il lato oscuro del settore.»
Dopo aver lasciato il k-pop, l’artista si è dato alla pittura e ha rivelato alcuni dettagli su un quadro al quale sta lavorando e dove gli idol sono rappresentati come fiori: «Il dipinto è quasi finito. Quassù vediamo gli idol del k-pop come sono adesso. Sotto vediamo le loro radici, che rappresentano le vite che hanno vissuto prima di diventare un idolo. Per rappresentare veramente la cultura k-pop, devi tagliare le loro radici. Questo è ciò che la gente vuole.»
Su Youtube il documentario all’8 giugno aveva già superato le 140.000 visualizzazioni, mentre la clip su Bang Min Su è diventata virale su TikTok con 85.000 visualizzazioni.
Molti utenti hanno elogiato Bang Min Su per aver raccontato la verità. Hanno anche simpatizzato con lui, poiché hanno notato che si porta dietro i segni dei traumi subiti. Durante l’intervista, infatti, si nota che le sue mani tremano ancora nei rievocare ciò che ha vissuto.
In precedenza, l’artista aveva rivelato le difficoltà della vita da idol k-pop tramite una trasmissione in diretta, discutendo, tra le altre questioni, il problema di vendere fantasie come parte di un gruppo idol.
«Sento che la parola “Idol” non è nemmeno la parola giusta» aveva detto in quell’occasione. «Dovrebbe essere “Ballerino-Cantante” o qualcosa del genere. Tipo, cosa fanno gli idol? Se ci pensi i tirocinanti che vogliono debuttare come idol vogliono farlo perché vogliono cantare e ballare sul palco. Sono le agenzie che li gestiscono a travestirli di “fantasie”, perché altrimenti come potrebbero fare soldi? E li ti fa pensare: “Voglio solo cantare e ballare. Non sono interessato a vendere fantasie”. Ma poi, all’improvviso, mi ritrovo costretto a standard morali impossibili e ad aspettative irrealistiche. “Cosa sto facendo?” Sai? Non ha senso come i tirocinanti, che volevano solo esibirsi sul palco, continuino a debuttare e diventino solo idol che, poi, devono fingere di essere dei fidanzati/fidanzate di fantasia.»
Bang Min Su ha parlato apertamente anche delle molestie sessuali che molti idol subiscono sul lavoro. Ha affermato che “i pazzi” molestano sessualmente gli idoli, verbalmente e fisicamente.
«Anche le celebrità hanno gli occhi. Chiedere di tenermi per mano o unire le braccia proprio davanti alla mia insalata. I pazzi ti molestano anche sessualmente. Anche gli idol maschili vengono molestati. Toccare il sedere o sporgere il proprio petto. È qui che la tua salute mentale inizia a sgretolarsi. Quelli davvero strani ti chiedono di fare ogni sorta di cose.»
E quando non sei di loro gradimento o non rispetti le aspettative che certi fan si creano su di te, allora possono diventare anche molto ostili.
Purtroppo, per chi segue il kpop da molto tempo tutto ciò non è affatto una sorpresa, ma è un bene che determinati fatti vengano alla luce, così da mettere in guardia le nuove generazioni e far sapere ai fan di tutto il mondo ciò cui vanno incontro molti dei loro beniamini.
Yami