Sono terminati domenica 27 agosto i Campionati mondiali di Atletica leggera. Molte luci e qualche ombra per il nostro movimento, tra conferme e nuove speranze per il futuro. Il bilancio per l’atletica italiana è di 4 medaglie di cui una d’oro, due d’argento e una di bronzo.
La conferma più bella è stata quella di Gianmarco Tamberi nel salto in alto che ha conquistato l’unico titolo che gli mancava, quello mondiale outdoor dopo aver vinto in questi anni il mondiale indoor, l’europeo sia indoor che all’aperto e soprattutto l’Olimpiade di Tokyo 2020 che tutti ricordiamo. Conferma parziale ma importante anche da parte della 4×100 maschile (anch’essa olimpionica in carica) che ottiene un importante argento senza Desalu e con un Marcel Jacobs lontano dalla forma ottimale per i troppi infortuni (niente finale per lui nella gara dei 100 piani).
Un argento importante è arrivato dal getto del peso maschile dove si puntava forte sull’italosudafricano Weir che invece delude ma la medaglia l’ha presa Leonardo Fabbri con la seconda prestazione italiana di sempre. Infine il ritorno di Antonella Palmisano, altra olimpionica in carica, nella 20 km di marcia che ha ottenuto il bronzo dopo un periodo molto complicato mentre ha deluso nella stessa specialità Massimo Stano. Solo in due occasioni si erano conquistate più medaglie e solo in un’occasione (Atene ’97) più finalisti. Molti i record personali e le prestazioni positive dai giovani mentre oltre ai già citati Jacobs e Stano ha deluso parzialmente anche Larissa Iapichino nel salto in lungo femminile, a 6 cm dal podio ma reduce da tre successi in Diamond League: ha 21 anni e tante occasioni per rifarsi.
Daniele Capello