Nel secolo scorso sono state numerose le scoperte di nuovi animali, spesso avvenute in zone remote e inesplorate, nelle foreste africane, asiatiche e sudamericane. Per studiare zone ancora sconosciute, gli scienziati hanno dovuto pianificare le spedizioni, studiare i percorsi e le aree da visitare, prevedere i pericoli che si sarebbero incontrati e poi partire per mesi se non per anni, con il forte rischio e la paura di non poter tornare indietro.
Oppure bastava guardare un film al cinema!
La storia della scoperta dell’Iguana crestata delle isole Figi, Brachylophus vitiensis, ha dell’incredibile. Nel 1980 uscì il fortunato film “Laguna blu“, storia d’amore tra due ragazzi, interpretati da Christopher Atkins e Brooke Shields, naufragati su un’isola sperduta nell’oceano. Il film fu girato in parte alle Isole Figi, un arcipelago incastonato nell’Oceano Pacifico, più a oriente dell’Australia. Tra i numerosi spettatori del film ci fu anche l’erpetologo John Gibbons, che aveva già studiato alcuni rettili di quell’arcipelago. Durante la visione del film però si accorse della presenza in alcune scene di alcune iguane mai viste prima. Organizzò quindi una nuova spedizione alle Figi per l’anno successivo, in cui trovò, questa volta in carne e ossa e non in celluloide, l’iguana in questione ribattezzandola Brachylophus vitiensis, Iguana crestata delle isole Figi.
Prima di morire nel 1986, Gibbons riuscì a rendere protetto l’isolotto di Yadua Taba, dove è presente il 98% della popolazione della specie. Nonostante questo l’Iguana crestata delle Figi è considerata attualmente in Pericolo Critico (categoria CR) nella Lista Rossa della IUCN, a causa della predazione da parte di animali alloctoni introdotti e della deforestazione.
Daniele Capello