Un borgo nobile, un borgo dal doppio nome. Il primo, “Boville“, deriva dalla cittadina, prima volsca o osco-sannitica, e poi romana di Bovillae, nome che deriva dal culto della città, il culto del dio Bove (Bovillae, Bovis Villae, Città del Bove). “Ernica“, invece, è stato aggiunto nel 1907, un cambio di nome spinto per una ominima con un altro comune.
La storia di Boville Ernica, all’epoca ancora Bovillae, risale al X secolo a.C, una datazione che risale al ritrovamente di mura poligonali megalitiche che risalgono al primo insediamento nella zona. Sono state, poi, trovate alcune tombe risalenti al VIII o all’VII secolo a.C. La storia antica della cittadina finisce qui, ma in epoca “Medioevale” si hanno informazioni che risalgono al IX secolo d.C., una storia che continua fino al XI-XII secolo d.C. Quando la cittadini viene fortificata.
La cittadine diviene parte dello stato pontificio nel 1583, quando Papa Gregorio XIII la annette o meglio, ne revoca l’autonomia, e nel 1861 diviene luogo di una battaglia tra soldati piemontesi e borbonici in fuga dopo il crollo del Regno delle due Sicilie.
Naturamlente ed architettonicamente affascinante, ai nostri giorni Boville Ernica non è l’ideale dal punto di vista turistico. Un solo museo, il Museo Civico San Francesco, alcune rassegne culturali e musicali come Boville Etnica e Bobille Citta Museo, ma nulla di memoriabile. La vera forza della cittadina sta nel suo essere un crocevia.
Boville Ernica è l’ideale punto di partenza per scoprire la ciociaria. Da qui potete facilmente raggiungere interessanti luoghi come Veroli, l’Isola dei Liri e il fiume Liri, Sora, Casimari. Tutte zone tipiche della ciociaria, alcune citate addirittura ne “Il Divo” di Paolo Sorrentino.
Domenico Attianese