bonus chirurgia estetica: quali sono gli interventi ammessi
Con la conversione in legge del Decreto Anticipi è stata varata una misura che consente di ottenere delle agevolazioni in caso di ritocchi di carattere estetico.
L’emendamento che ha approvato l’eliminazione totale dell’Iva (imposta sul valore aggiunto) sull’importo della prestazione, in caso di trattamenti estetici, è diventato legge.
Siamo di fronte ad una misura che inevitabilmente ha fatto discutere e non ha trovato d’accordo molte delle forze politiche coinvolte.
In cosa consiste e per quali tipologie di interventi trova applicazione il provvedimento?
Potranno beneficiare dell’esenzione Iva le prestazioni sanitarie che consistono in qualsiasi intervento e trattamento estetico avente finalità terapeutica.
Per ottenere l’esenzione è necessario che venga prodotta una certificazione medica che attesti la necessità terapeutica di effettuare l’intervento.
Si vuole dunque, anche in questo ambito, proteggere la cura di malattie e in generale dare soluzione a problemi che abbiano un impatto sulla salute psico fisica dell’individuo.
Insomma, l’intervento estetico giustifica l’esenzione dal versamento dell’Iva qualora esso sia finalizzato a:
- risolvere un problema di salute;
- diagnosticare e curare una malattia;
- curare o ridurre problemi di natura psichica;
- riabilitazione dell’individuo o ricovero connesso alla prestazione sanitaria effettuata.
L’intento della misura non è l’effettuazione di ritocchi per migliorare il proprio lato estetico ma per migliorare la propria condizione di salute, sia dal punto di vista fisico che dal punto di vista psichico.
Come si può aderire all’agevolazione fiscale?
Al fine di poter beneficiare del bonus chirurgia estetica il primo passo da compiere è quello di consultare il proprio medico curante affinché egli possa valutare se la tipologia di intervento da eseguire possa o meno rientrare tra quelli ammessi all’agevolazione fiscale. Una volta verificato tale requisito si potrà richiedere al medico l’emissione di un certificato che attesti le finalità terapeutiche dell’intervento chirurgico. Si dovrà, dunque certificare che, a seguito dell’inestetismo estetico, la persona subisce un forte disagio psicologico.
Non rientrano nel beneficio fiscale soltanto gli interventi chirurgici resisi necessario a seguito di un grave incidente o rilevante malattia. Rientrano anche i ritocchi estetici che siano funzionali al miglioramento dello stato mentale della persona.
Ultimo passo da compiere sarà quello di presentare la documentazione alle autorità competenti.
Non vi sono limitazioni o restrizioni connesse a requisiti di età o di reddito. Infatti, se la spesa è stata sostenuta a beneficio di un figlio a carico, il vantaggio fiscale spetterà al genitore che l’ha sostenuta.
Resta ferma la detrazione della spesa sanitaria per un’aliquota pari al 19% (con franchigia fino a 129,11 euro) del suo importo trattandosi di prestazione sanitaria che potrà essere inserita nella denuncia dei redditi al fine di abbattere l’Irpef dovuta dal contribuente.
La misura è operante a partire dall’entrata in vigore del Decreto Anticipi ovvero a partire dal 17 dicembre 2023.