Blanche Mannier nacque il 1marzo 1849 a Poitiers in Francia, e morì a Blois il 1giugno 1913 all’ospedale psichiatrico. Il suo è uno dei casi di cronaca nera più famosi di Francia, specie per l’ingiustizia che la fanciulla fu costretta a subire e la triste fine che fece dopo.
Come dicevamo Blanche nacque a Poitiers e fin da piccola ebbe un’infanzia normale anche se piena di conflitti con la madre.
A 25 anni nel 1874 si innamorò di un ricco avvocato parigino, protestante e repubblicano di trent’anni più di lei.
Costui ricambiava i sentimenti della giovane fanciulla ma la famiglia osteggiò il rapporto e la poveretta non poté coronare il suo sogno di amore.
Ma accadde poi, qualcosa di più grave ancora.
Nel 1882 il padre della ragazza, professore di lettere all’università di Poitiers muore, lasciando sola la figlia con sua moglie, il fratello di Blanche si era nel frattempo sposato e aveva ricoperto la carica di sottoprefetto in una cittadina.
Nel 1901 al procuratore generale della città arrivò una lettera in cui lo si informava che una zitella era segregata in casa di Madame Monnier (la madre di Blanche) in un letto sporco e con pochissimo cibo.
Quando il giorno dopo arrivarono i poliziotti nell’appartamento indicato trovarono Blanche in stato di inedia, con meno di 30 chili di peso corporeo e le finestre della sua camera bloccate con delle cerniere.
Vennero arrestati il fratello che venne condannato a 15 mesi di carcere e la madre che venne subito liberata per problemi di cuore salvo morire due settimane dopo la sua liberazione.
Per quanto riguarda Blanche, morì 12 anni dopo a 64 anni all’ospedale psichiatrico di Blois, le turbe psichiche scaturite dalla sua reclusione erano così gravi che la ragazza non riacquistò mai le sue facoltà mentali.