Nato a Poggio Fusco il 2 Novembre del 1889 e morto a Milano l’8 giugno del 1971, Arnoldo Mondadori è stato il fondatore della Mondadori, creando quella che è, o che è stata, la più famosa casa editrice Italiana.
Il suo successo fu tale che riuscì ad imporsi come uno dei principali editori italiani del XX secolo e per la sua capacità oratoria venne soprannominato “Incantabliss”, “Incantatori di serpenti”, in Mantovano.
Arnoldo nacque nella miseria e nell’analfabetismo. Era figlio di un calzolaio ambulante analfabeta, che, successivamente, divenne un oste analfabeta, quando la famiglia si spostò ad Ostiglia, in cerca di un futuro migliore. Purtroppo, le cose non presero una piega migliore: Arnoldo e i suoi fratelli e sorelle (Remo, Dina e Bruno) furono costretti, a causa delle ristrettezze familiari, ad abbandonare gli studi e a cercare un lavoro.
Arnoldo trovò un’occupazione come garzone, presso un’azienda tipografica di Ostiglia. Fu un vero colpo di fulmine, l’ambiente lo colpì a tal punto da spingerlo a concentrare tutte le sue forze e le sue ambizioni nel mondo dell’editoria, con lo scopo di emanciparsi.
La sua prima impresa, che prese vita grazie all’aiuto di un benefattore, fu “La Sociale” che divenne di Arnoldo nel primo decennio del ’900 e da subito fu un’impresa familiare: nella sua gestione furono coinvolti anche Dina e Remo.
Questa prima azienda ebbe successo e apportò un certo miglioramento economico nelle tasche della famiglia Mondadori, tanto che Arnoldo decise di investire questo denaro per far crescere l’attività editoriale.
Il primo passo fu effettuato nel 1912: fondò “La Scolastica”, concentrandosi sui materiali scolastici.
Il primo libro pubblicato da Mondadori, non “dalla”, è considerato “Aia Madama”, un piccolo libro di racconti e usi popolari raccolti da Tomaso Monicelli, amico e collaboratore di Arnoldo.
Dopo questa prima opera e successivamente alla creazione della collana per la scuola, Mondadori creò “La Lampada”, una collana di storie per l’infanzia, con opere di Antonio Beltramelli e Guido Gozzano.
E da lì in poi, l’ambizione di Mondadori non si è più fermata.
Domenico Attianese