Arezzo è una città con l’aria del paese: piccola, bella, elegante. Si è messa il vestito della festa per accogliere, dal 16 novembre 2019 al 6 gennaio 2020, le migliaia di turisti che quest’anno visitano i mercatini di Natale.
Raggiungerla, in treno da Roma, non è molto agevole, ma ne vale la pena.
La prima sensazione è una strana tranquillità che ispira la stessa domanda che ci si pone quando si visita un luogo nuovo: “Abiterei in questa città?”. In questo caso, la risposta non può che essere affermativa.
Proprio per le sue dimensioni, Arezzo è visitabile in un week end, ma se si vogliono ammirare tutte le chiese con i capolavori che ospitano, i musei, i luoghi storici e godere delle bellezze delle sue vie (basti pensare alla caratteristica Via Madonna del Prato), qualche giorno in più è davvero necessario.
In questo mese di dicembre, poi, i mercatini di Natale la fanno da padrona e distraggono positivamente l’interesse del turista. In ogni piazza, lungo il Corso d’Italia, sotto i portici ci sono gli scintillanti stand delle festività. Se capitate il primo fine settimana di ogni mese, ancora meglio perché c’è la Fiera Antiquaria.
Nella Piazza Grande (l’antica Platea Communis del 1200), la più bella di Arezzo, a forma trapezoidale, hanno preso posto i mercatini tirolesi: non sapremmo dire se è sufficiente l’immaginazione per apprezzarli, bisogna andarci per assaporare le prelibatezze esposte, seguire i profumi che si diffondono dappertutto e osservare oggettistiche finemente lavorate.
Questa piazza è caratterizzata dall’imponente Palazzo delle Logge, progettato da Giorgio Vasari (1571-1574), l’abside della Pieve di Santa Maria e il Palazzo della Fraternita dei Laici. Qui, due volte l’anno, a giugno e a settembre, si svolge la famosa Giostra del Saracino, un’antica competizione cavalleresca che consiste nel colpire un bersaglio posto sullo scudo del Buratto (un automa girevole che impersona il “Re delle Indie”) con un colpo di lancia, al termine di una veloce carriera a cavallo.
Aggirandovi tra le varie strade, fieramente eleganti, e le stradine del centro storico sino a salire verso la Piazza del Comune, dove c’è il Christmas Village, è tutto un susseguirsi di attrattive dove commercianti e artigiani propongono lavorazioni originali, adatti per gli addobbi natalizi, per un regalo, oppure dolciumi tradizionali, ma troverete anche giochi per piccoli e grandi, e una proiezione sui muri del Palazzo dei Priori che ripercorre la storia di Arezzo.
Questa città ha dato i natali a Gaio Cilnio Mecenate, a Francesco Petrarca, a Pietro Aretino, a Guido Monaci, a Giorgio Vasari. E a proposito di quest’ultimo, così scriveva Michelangelo Buonarroti a Giorgio Vasari: “Se c’è da riscontrare del talento nella mia vita, dipende dall’aria aretina che ho respirato da bambino”.
Bruna Fiorentino