Zaffiro: caratteristiche ed usi

Lo zaffiro è una varietà di corindone, che è ossido di alluminio fortemente allocromatico.

Tale termine identifica la varietà blu azzurra del corindone, ma tale denominazione viene frequentemente utilizzata unitamente ad un aggettivo per identificare qualunque sua colorazione diversa da quella blu.

Gli zaffiri possono possedere infatti i colori più diversi dal rosa all’arancio, al porpora al verde, al giallo fino al bianco incolore.

Il colore blu azzurro tipico della gemma deriva da inclusioni di ematite e rutilo.

La pietra zaffiro è straordinariamente onorata dalle divinità, presso taluni viene detta “pietra collana” o “piccola collana” perché i re sono soliti portarla intorno al collo, assicura infatti la più grande protezione.

Protegge infatti l’uomo da ogni livore e lo rende caro agli dei, conserva il corpo sano e di bell’aspetto. Tenuta derma con una fasciatura arresta l’eccessiva sudorazione e preserva chi la porta da ogni infiammazione interna.

Rafforza il desiderio di guarigione stimolando i vari processi che mirano al benessere.

E’ ottimo contro l’insonnia.

Nell’antichità si riteneva che pestata e sciolta nel latte e applicata fosse di grande aiuto per le vecchie piaghe, sana anche il lacrimare degli occhi e le contrazioni della fronte, se poi qualcuno soffriva di spasmi nei visceri bevuta con il latte aveva un effetto salutare.

Protegge da ogni invidia e rende propizi i santi di Dio soprattutto nella preghiera e nel culto, rende chiari i responsi attraverso l’idromanzia ed è ottima per chi pratica divinazione specie se in forma di scarabeo.

Benedetta Giovannetti

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