XIV Festival delle lettere, Milano celebra la scrittura epistolare

Nell’era dei social e delle relazioni via chat, che hanno di fatto annullato il piacere di una relazione interpersonale o di scrivere di proprio pugno una lettera ad un parente o amico, c’è ancora chi promuove il valore di una lettera epistolare.

Una lettera se scritta con sentimento e con veridicità può di fatto annullare ogni forma di distanza fisica, culturale, temporale o sociale. Perché una lettera ha il potere unico di unire il passato e il futuro, il grande e il piccolo, il vicino e il lontano. Su queste tematiche si è sviluppata la XIV edizione del Festival delle lettere che è andato in scena a Milano la più grande manifestazione italiana che promuove la culturale della scrittura epistolare. Uno degli angoli più apprezzati del festival targato 2018 è stata la cosiddetta Casa delle lettere che ha permesso a tutti coloro che  ancora oggi usano penna e carta di poter leggere e ammirare le migliori lettere, ovviamente scritte a mano, che sono giunte nelle diversi edizioni della rassegna milanese. Ognuna diversa dall’altra, ognuna con un proprio background di sentimenti e di passioni, ognuna di loro scritta con un linguaggio diverso ma accattivante, ognuna di loro spaccato di un momento storico o del contesto sociale di appartenenza. Un vero e proprio tesoro da stringere tra le mani e leggere attentamente. Sono state tante e diversificate le iniziative organizzate all’interno del fitto programma del festival. Tra queste meritano un’attenzione particolare due sezioni: la prima dedicata all’arte, la seconda alle adozioni. Alcuni dei più grandi artisti italiani, e non solo, sono stati invitati a dar vita, con la propria arte, a delle semplici buste da lettera bianche sulle quali ogni maestro ha potuto esprimersi nel modo che riteneva più idoneo a far giungere agli spettatori il proprio messaggio. L’adozione vista e compresa attraverso le lettere dei bambini che sono stati adottati sia a distanza o che sono approdati in un nuovo nucleo familiare. Sentimenti ed emozioni che hanno toccato le corde dei cuori dei visitatori che attraverso l’inchiostro su di un foglio bianco hanno potuto comprendere prima il dramma poi la felicità di tanti bambini sfortunati.

A seguire, sempre giovedì 4 ottobre alle ore 18.00 presso il Laboratorio Formentini, il cartellone prevede Figli dell’anima, una lettura scenica di stralci di narrativa per raccontare in modo inedito ed emozionante il tema dell’adozione. Protagonisti della lettura sono i bambini che hanno vissuto l’adozione in prima persona, che racconteranno quindi dal loro punto di vista questo delicato e commovente tema.

Stefano Venditti

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