Vulcani e il loro impatto ambientale

Com’è legata l’attività vulcanica al clima.

I vulcani nel corso della storia hanno avuto un ruolo principale nel primo sviluppo del pianeta e nei suoi successivi cambiamenti climatici.

Cosa rende un vulcano pericoloso?

Ciò che rende un vulcano pericoloso sono: i flussi di lava che fuoriescono dal cratere, i flussi piroclastici emessi, le ceneri, i terremoti conseguenti le emissioni di gas. Tutto questo può portare inquinamento ambientale e un eventuale cambiamento climatico.

Quali sono le conseguenze di un’eruzione?

A seconda della grandezza dell’eruzione si avranno conseguenze diverse. Una piccola eruzione porterà solo cambiamenti locali; un’eruzione imponente invece darà maggiori conseguenze.

Un’eruzione è caratterizzata dall’emissione di gas e ceneri. Queste ultime ricadono a terra nel giro di un anno, mentre i primi, più duraturi, sono responsabili dei cambiamenti metereologici. In particolare l’anidride solforosa (SO2). In caso di una grande eruzione viene emessa molta anidride, questa reagisce nell’alta atmosfera con l’acqua e forma delle particelle aerosol di acido solforico (H2SO4). Esso può risiedere per anni nell’atmosfera, agisce come specchio per raggi solari, li riflette provocando un raffreddamento globale. I vulcani inquinano anche a breve termine: sia che siano grandi o piccole tutte le eruzioni emettono flussi di piroclasti. Questi flussi si spostano sotto forma di nubi calde e veloci che distruggono tutto ciò che incontrano; creando dunque enormi danni alla popolazione e alla flora locale.

Un altro rischio delle eruzioni sono le ceneri; come i piro-clasti essi distruggono flora e fauna. In alte concentrazioni sono dannose anche per noi umani. Oltre al rischio da inalazione potremmo ingerire alimenti e acqua contaminata.

Tra il gas emesso dai vulcani vi è anche la CO2. Viene emessa anidride carbonica non solo durante un’eruzione ma anche nel periodo di tempo fra due eruzioni. È particolarmente pericolosa per la comunità, spesso sono stati registrati casi asfissia nella zona limitrofa all’eruzione.

In un quadro generale le emissioni dei vulcani sono minime rispetto a quelle dell’uomo. Se escludiamo i vulcani sottomarini (che non contribuiscono particolarmente alla concentrazione di CO2 in atmosfera) la CO2 emessa annualmente è intorno ai 0,3 miliardi di tonnellate l’anno, contro invece circa 30 miliardi dell’uomo. Parte di quella anidride carbonica viene assorbita dalla vegetazione e l’oceano, il resto però rimane nell’atmosfera ad aumentare la concentrazione.

Etna ieri e oggi:

L’Etna è un vulcano ancora attivo creatosi circa 600 mila anni fa dallo scontro tra la zolla euro-asiatica e zolla africana.

Etna che erutta
  • Durante il 1600 ci furono due importanti eruzioni, la prima portò alla creazione di alcune grotte presenti anche oggi: la Grotta del Gelo e la Grotta dei Lamponi.
  • La seconda viene ricordata perché estremamente distruttiva: la lava distrusse parte di Catania, il terremoto fece cadere numerosi paesini e molti villaggi minori vennero seppelliti. Creò i due coni di piroclasti chiamati Monti Rossi.
  • Più recentemente ricordiamo l’eruzione del 1983 e del 1991, fu la più lunga eruzione del XX secolo con una durata di ben 473 giorni.

Miriam Bucci

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