Voci dal silenzio: testimonianze dai nuovi anacoreti italiani.
Un viaggio alla scoperta della scelta di isolamento e trascendenza in un documentario di due giovani filmmaker siciliani.
Esiste una contemporaneità nella scelta eremitica oppure questa è una pratica legata al passato?Quale senso può avere la ricerca di un presupposto isolamento in una società che ha fatto della connessione sempre e comunque il proprio credo?
A queste domande e non solo, dà una riposta il bel documentario Voci dal silenzio di Joshua Wahlen e Alessandro Seidita visibile in quelle sale cinematografiche del Paese che pongono ancora una certa attenzione al Cinema di qualità al di là delle programmazioni commerciali e della logica mainstream. I due registi di origini siciliane, non nuovi nell’ affrontare tematiche scomode come la tossicodipendenza, il disagio psichico e la situazione carceraria nella loro produzione documentaria (il loro video “Approsimatio in Tempora” vince nel 2010 il Premio Mind The Difference; la video-intervista “Non tentarmi”, sempre nel 2010 vince il 1° premio al XXXVIII Concorso Video Cinema & Scuola risultando finalista in numerosi altri Festival; buona accoglienza riceve l’opera visiva “Corrispondenze” realizzata in collaborazione con i detenuti della Casa di Reclusione di Noto e la partecipazione, tra gli altri, di Franco Battiato, Mimmo Cuticchio e Sebastiano Burgaretta), lavorano riconoscendo al Cinema un profondo valore pedagogico e, pertanto, si muovono nella direzione di opere performative e narrative che stimolano e sensibilizzano lo spettatore su temi che riguardano l’educazione civica, il riscatto sociale, la ricostruzione di legami identitari tra individui e luoghi. Voci dal silenzio si offre al pubblico quale racconto corale, a partire dalle diverse testimonianze di altrettanti eremiti moderni, per narrare il percorso di ricerca interiore di tante persone che, in Italia, hanno scelto l’isolamento e l’eremitaggio. Una visione ricca di significati, pur nella confezione apparentemente minimale, che sfruttando il topos dell’on the road conduce lo sguardo del pubblico in un viaggio interiore fatto di ricerca, fede, esigenza di meditazione, contatto con la natura e con il trascendente nella cornice di una vita semplice.
Muovendosi a piccoli passi nel territorio insidioso della ricerca spirituale e del rapporto profondo con il divino, i due autori dipingono con la videocamera, non solo una serie di bellissimi ritratti dei tredici testimoni scelti, ma costruiscono soprattutto un affresco vivace sulle diverse declinazioni della figura dell’ anarcoreta a partire dalle scelte più incomprensibili oggi: la ricerca di solitudine e del silenzio.
“Voci dal Silenzio è un lavoro a cui teniamo particolarmente – scrivono gli autori nel loro blog – tanto da un punto di vista personale che collettivo, e tante sono le motivazioni che ci han spinto verso questa avventura. Tra queste vi è certamente l’idea che un certo tipo di testimonianza abbia risvolti particolarmente fertili se riportata all’esterno. Il cammino dell’eremita è infatti un percorso a ritroso verso le radici dell’esistenza e i frutti raccolti lungo tali sentieri acquistano un immenso valore se condivisi; offrono uno stimolo concreto a riequilibrare le nostre vite, il nostro modo di stare al mondo. L’augurio è quindi di poter condividere al più presto le loro testimonianze”.
Da segnalare che il film è stato realizzato grazie ad una campagna di crowdfunding che ha raccolto il contributo di tante persone che hanno creduto nel progetto; un sistema di finanziamento “dal basso” che è sempre più usato da giovani autori indipendenti spesso snobbati dalle grandi produzioni commerciali ma capaci di raccontare le proprie idee appassionando un pubblico futuro pronto a scommettere sul prodotto da realizzare.