Vittorio Pozzo è l’allenatore più vincente della storia della Nazionale Italiana di calcio. Nacque il 2 marzo 1886 a Torino, dove vi morì il 21 dicembre 1968.
Cominciò a giocare a calcio nella squadra riserve del Grasshoppers, in Svizzera, nel campionato 1905-06 per poi tornare in Italia e militare cinque stagioni nel neonato Torino. Nel 1912, a 26 anni, smise col calcio giocato per diventare allenatore dello stesso Torino e contemporaneamente Commissario Tecnico della Nazionale italiana. Proprio con la Nazionale Vittorio Pozzo fece la storia del nostro calcio, ma non subito: infatti dopo la prima partita, persa 3-2 con la Finlandia alle Olimpiadi di Stoccolma 1912, si dimise. Iniziò a lavorare in Pirelli, combattè la Grande Guerra e divenne anche giornalista. Tornò ad allenare la Nazionale nel 1924 ma ancora per poche partite. Nel 1929 fu richiamato nuovamente e vi restò in sella fino al 1948.
E vinse. Il primo trofeo fu la Coppa Internazionale del 1930: il torneo, tra squadre del centro Europa, era una sorta di antesignano dei Campionati europei e si giocò per sei edizioni dal 1927 al 1960. Bissammo il successo nel 1935, mentre arrivammo secondi nel 1932. Ma i risultati più importanti arrivarono tra il 1934 e il 1938. Vittorio Pozzo ci portò a conquistare il primo Mondiale, in casa, nel 1934, mentre nel 1936 vincemmo l’unico titolo olimpico della nostra storia, a Berlino. Infine, nel 1938 conquistammo il secondo Mondiale, in Francia. Pozzo è l’unico C.T. della storia a vincere due Mondiali.
Fu insignito della “Stella al merito sportivo” (1938) e del titolo di “Pioniere del calcio italiano” (1948). Gli sono stati intitolati inoltre gli stadi di Torino (che attualmente è lo Stadio comunale Grande Torino), Boscoreale (NA) e Biella.
Daniele Capello