Nell’ambito dell’iniziativa pescarese: “Tra Terra, Sport e Mare” un accorato appello della Presidente ISIDE, Annarita D’Urbano ha stimolato una riflessione sulla violenza domestica come negazione della libertà
Quello della violenza sulle donne è un tema drammaticamente attuale, sempre, purtroppo, e non passa giorno che le cronache non ci raccontino di brutali omicidi, vessazioni, intimidazioni, violenze fisiche o psicologiche, magari perpetrate anche attraverso un uso distorto delle tecnologie di comunicazione social a danno di donne di ogni età.
La necessità di tener desta l’attenzione dell’opinione pubblica su questi aspetti criminali ancora di là dall’essere eradicati dalla società contemporanea e, molto spesso sottodimensionati o blandamente tollerati da tradizioni culturali incancrenite nel pregiudizio o nella morale a senso unico impone il coraggio di “metterci la faccia”, sempre, stimolando la riflessione pubblica richiamando tutti alle proprie responsabilità.
È quello che ha fatto Annarita D’Urbano, Presidente dell’Associazione ISIDE, da anni in prima linea nella difesa dei diritti delle donne con un impegno particolare nel contrasto alla violenza e nelle iniziative di sostegno alle vittime.
La sua voce è risuonata chiara in un contesto apparentemente “altro”, quello della tre giorni: “Tra Terra, Sport e Mare”, iniziativa messa a punto nella città di Pescara dall’Associazione Eracle A.P.S. di Pescara in collaborazione con Angeli del mare, FISA, Associazione Idra, Associazione Searerescue, Associazione Iside, Blu Wawe Pescara, Valtrigno Protezione civile e Formiamo Formazione con il Patrocinio dell’Assessore Nicoletta Di Nisio (Pari opportunità, Politiche per la Disabilità, Ascolto del Disagio Sociale, Associazionismo Sociale, Mare e Fiume, Politiche Età d’Oro, Tutela del Mondo Animale); iniziativa mirata alla promozione di interventi per creare esperienze multidisciplinari in grado di unire l’ambiente terrestre a quello marino.
In questo caso, la promozione della conoscenza del territorio locale, delle sue specificità in termini ambientali, l’attività di sensibilizzazione della collettività sulle tematiche del salvamento, della sicurezza ambientale ed acquatica, del soccorso sanitario, dell’attività sportiva intesa come strumento di aggregazione e propedeutico alla salvaguardia marina si è arricchito, giovedì 26 agosto nell’ambito dell’appuntamento in programma al Parco Villa Sabucchi, dell’intervento della Presidente di ISIDE, Annarita D’Urbano, che ha invitato i presenti a riflettere sul significato della parola “libertà” per tutte quelle donne cui è stata proditoriamente tolta, invitando i presenti, per un attimo “a spogliarsi dei rispettivi colori politici, perché il rispetto dell’altro non deve avere colore”
Una condizione che accomuna tutte le vittime, da quelle della cronaca nazionale alle migliaia di donne che, proprio in questi giorni vedono il loro futuro chiudersi dentro i confini di una prigione in cui non c’è libertà di movimento, di pensiero, di parola, di lavoro…
“Libertà è una parola così piccola – ha ricordato la D’Urbano – eppure carica di significato. Ecco le vittime di violenza domestica non sono libere, anche loro sono private in un certo senso della loro libertà da parte dei loro carnefici…”
“Davanti a questo dramma che coinvolge donne, bambini e bambine, siamo tutti uguali senza colori o distinzioni, destra sinistra non hanno più importanza e come Associazione che si occupa di contrasto alla violenza a 360° voglio urlare tutto il dolore e il rifiuto della brutalità; un rifiuto che – ha concluso – mi auguro coinvolga tutta la società, sempre di più”.