Aumenta in maniera considerevole l’e-commerce dei siti generalisti (+350%). Nomisma Wine Monitor, in collaborazione con NielsenIQ: “Continuano a crescere le vendite a valore di vino – si legge nel Documento – nel canale off-trade in Italia: +10% in Iper e Super, +2% nei discount nel primo semestre di quest’anno”.
Aumentano le vendite di vino nel primo trimestre. È quanto emerge dall’ultimo Report Nomisma Wine Monitor, realizzato in collaborazione con NielsenIQ.
“Continuano a crescere le vendite a valore di vino – si legge nel Documento – nel canale off-trade in Italia: +10% in Iper e Super, +2% nei discount nel primo semestre di quest’anno. Ma è soprattutto l’e-commerce dei retailer generalisti che, dopo aver messo a segno un +141% nell’anno più duro della pandemia, continua a correre con un ulteriore balzo in avanti del +350%. Bene anche i Cash&Carry (+18%) a conferma della ripresa dei consumi di vino in bar e ristoranti”.
È un’affermazione dell’e-commerce che con la pandemia del Coronavirus è diventato il canale preferito dai consumatori.
“Le vendite di vino nei siti generalisti (catene distributive + Amazon) registrano – si legge nel Documento – per il primo semestre 2021 una crescita a valore del 351% e del 310% a volume rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente che, va ricordato, comprendeva due mesi di lockdown totale (e quindi di crescite esponenziali negli acquisti di vino on-line da parte degli italiani). Si tratta ancora di un’incidenza limitata rispetto al valore delle vendite totali di vino nel canale off-trade, vale a dire appena il 2%, che sommata al peso rivestito dai cosiddetti pure players non supera il 15% ma è alquanto rappresentativa di un trend ormai consolidato”.
Analisi del settore
Ed è proprio l’e-commerce a diventare il protagonista assoluto del periodo del Coronavirus.
La buona affermazione del canale di vendita online lascia pensare che inizia la rivoluzione dei consumi con un forte ridimensionamento del paradigma economico e sociale. “Confrontando la spesa online – si legge nel Documento – con il carrello di vini acquistati a scaffale, si evince un valore medio più elevato a favore dell’e-commerce. Mentre nei punti vendita della GDO in Italia, i DOP rappresentano circa il 40% dei quantitativi di vino acquistati (sempre al primo semestre 2021), negli ordinativi on-line tale percentuale arriva al 54%. Nel dettaglio, a fronte di un’incidenza degli spumanti del 12% sui volumi di vino acquistati a scaffale nella GDO italiana, nel canale e-commerce tale peso arriva al 16%. Inoltre, sempre in tema di bollicine, il peso di Champagne e Metodo Classico arriva al 12% nel carrello on-line contro l’8% delle vendite a scaffale. Anche per quanto riguarda i vini biologici l’incidenza è doppia nel caso della spesa on-line (per quanto ancora marginale sul totale, vale a dire il 2%)”.
Francesco Fravolini