Era il 1890 quando il geniale e anticonformista Vincent van Gogh morì nel paesino francese di Auvers-sur-Oise lasciando al mondo circa 2000 opere. I campi di grano, i volti delle persone incontrate nella vita, il verde della Provenza e i paesini folcloristici sono resi in esse con pennellate dense, piene e vigorose che definiscono con una serie di macchie di colore delle linee energetiche che sembrano percorrere e dare dinamismo a tutte le immagini dipinte. Ad accompagnare il tutto c’è poi una particolare sensibilità cromatica che contribuisce a generare delle opere vibranti, come se fossero conservati in esse frammenti delle forti passioni che provò l’artista nella sua vita, caratterizzata da una intensa instabilità emotiva e psichica. La visione dal vivo dei suoi originali non può essere sostituita da alcuna riproduzione grafica o in video ma in tempo di lockdown sarà necessario accontentarsi rimandando la visita alle gallerie a giorni migliori. Per questo è nato il sito Van Gogh Worldwide ad opera di alcuni musei olandesi con la finalità di rendere gratuitamente accessibili informazioni sulle numerose opere realizzate dall’artista per approfondire la loro conoscenza. L’iniziativa ha preso corpo grazie alla collaborazione tra il Van Gogh Museum, l’RKD – Netherlands Institute for Art History e il Kröller-Müller Museum. Nel sito, attraverso l’apposita barra di ricerca, è possibile visionare le opere e avere dettagliate informazioni su di esse, come le lettere che le riguardano scritte dallo stesso artista. Se non si desidera fare una ricerca mirata attraverso la sezione “Explore artworks” è possibile visionarle in ordine cronologico.
Glenda Oddi