Vademecum per la quarantena. 5+1 film per gustarcela al meglio!

Con l’arrivo del Natale e delle festività, la voglia di rintanarsi al caldo tepore domestico subisce una decisa impennata. Ecco quindi il vademecum su come gustarci al meglio questo distanziamento.

Vi sono canzoni, profumi, suoni o paesaggi che ad un certo punto della nostra vita, associamo solo ad un’unica dimensione, un ricordo che li ha permeati a vita che viene rievocato con loro.

Così, le parole quarantena, lockdown, isolamento, vengono rappresentate con una pluralità di sfumature che assoceremo specificamente al periodo che stiamo vivendo.

In una recente review1, lo Psicologo Pietro Termini denuncia l’aumento del malessere individuale, di coppia e familiare, scaturito sia dalle restrizioni governative per il contenimento del virus, che per il bombardamento mediatico, con informazioni ad alto impatto emotivo, fonte di ansia.

Se è vero che il cambiamento repentino delle nostre abitudini ci crea disagio, è anche vero che occorre mettere in campo la tanto blasonata Resilienza2. E’ proprio in un momento critico come l’attuale, che gli psicologi consigliano di adoperare capacità creative volte al superamento dell’ostacolo per ristabilire un nuovo equilibrio, con buone probabilità anche migliori del precedente, da sempre snobbato, poiché la forza dell’abitudine vince ogni sfida. Finché non inciampiamo e riscopriamo un mondo oltre il nostro vecchio armadio (per non citare le cronache di Narnia!).

Trovare o riscoprire vecchi rituali, provarli e poi deciderli se assurgerli a rango di nuove abitudini.

Restare a casa è atto di responsabilità cui qualcuno potrà ringraziarci. Non solo! E’ anche più confortevole visto l’abbassarsi delle temperature e l’accorciarsi delle giornate.

Sarebbe consigliato, un bel posto comodo, copertina per i freddolosi, pop-corn, e un bel film. Ma non uno qualsiasi: ben 5 +1 non-qualsiasi.

I film consigliati infatti, non vi faranno affatto pesare l’essere in raccomandabile isolamento. Abbiamo selezionato per voi una rosa di film che hanno come fil rouge proprio la condizione di isolamento, ciascuno con determinate peculiarità. Magari riscoprirete anche nuovi modi di vivere la vostra isola! Eccone 5 , più una commedia leggera, per coloro che hanno uno stomaco delicato.

  1. La Finestra sul cortile. «Film semplicissimo e geniale, ai vertici dell’arte hitchcockiana e della storia del cinema moderno» come scrive Bruzzone3. In pole position, perché è davvero un grande film. Alfred Hitchcock, lo ha diretto per voi nel 1954 (tranquilli tutti, è a colori!). Uno spaccato di società che stuzzicherà la vostra curiosità che diventerà man mano la storia avanza, sempre più indiscreta e invadente. Il film riproduce quello che tutti abbiamo fatto almeno una volta nella nostra vita. Quest’opera è l’emblema del percorso di creazione di un Film, rappresenta la ragione per la quale un uomo decide di raccontare una storia, con parole o sequenze di immagini, ma condivide col cinema anche il mezzo e fine ultimo. Non vi spoilero nulla, ma vi suggerisco di vedere bene chi c’è tra gli ospiti del pianoforte. Ultimo, ma non meno importante nel nostro isolamento a domicilio, vi sentirete meno sfortunati perché il protagonista farà un isolamento drastico e persino in uno spiacevole momento dell’anno. Ad allietare la nostra vista, l’eterea e affascinante Grace Kelly. Non potete perdervelo, insomma
  2. Légami! (il punto esclemativo non l’ho aggiunto io, eheh) O lo possiamo tradurre con Legàmi? Penso che l’assenza di segni diacritici in italiano, potrebbe rendere meglio il titolo di questo film. Tuttavia, il titolo spagnolo non lascia spazio a dubbi: Átame!, legami. Questo film, firmato Almodovar, mi ha sorpreso perché nasconde un finale che per il tenore dei suoi film, non ritengo poi così comune. Chi condurrà il racconto, si troverà in un isolamento decisamente sui generis, che vi farà ridere. Una chicca: Ennio Morricone lo ha musicato. Non voglio rivelarvi assolutamente nulla della trama, è tutta da gustare, pop-corn dopo pop-corn. Raccomandazioni: evitate di guardare trailer o recensioni varie, meno ermetiche della mia. 😀 Questo film deve essere un incontro al buio. Ottimo anche per chi non conosce Almodovar o non ne apprezza il suo stile di chiusura. Se non vi ho incuriosito abbastanza, il fatto che sia stato musicato da Morricone e vi sia un giovanissimo Antonio Banderas, potrebbe riuscirci.
  3. La pelle che abito. Altro grande capolavoro del maestro de La Mancha, Almodovar. E’ un film che riserva tante sorprese, un isolamento di cui non vi anticipo nulla. Ammetto che è un film per certi tratti poco morbido, ma chi ama sorprese, trame intricare e restare incollati allo schermo sino all’ultimo minuto, beh è sul canale giusto. Non sarete lasciati soli nemmeno per un attimo poiché ad accompagnarvi scena dopo scena, vi sarà un attore che reciterà in maniera chirurgica, precisa e al millimetro: Antonio Banderas. Il movente del film è l’amore paterno che non conosce limiti.
  4. Il coltello nell’acqua, firmato Roman Polanski. Lo ritengo un saggio antropologico, leggero e scorrevole, senza censure né giudizi. Polanski vi offre un biglietto gratuito per una galleria d’arte: una fine estetica permeerà le sequenze, coi colori nonostante il bianco/nero, con le forme e inquadrature che non vi lasceranno indifferenti. La tensione tesserà la tela di questo microcosmo, con uno spannung che vi piacerà. Il film oscilla a mo’ di rollio tra vari generi, rendendo il tutto ancora più seducente. Lasciatevi trasportare a bordo, come gli autostoppisti, sapendo dove si parte ma non dove e se si arriva. Chi vedrà, capirà.
  5.  Repulsion, il nostro caro Polanski evidentemente amava analizzare personaggi confinati in uno spazio ben delimitato. Non è un caso che si diletti anche con Carnage (di cui non voglio parlarvi per non risultare fazioso nei confronti del Maestro Roman). Repulsion, ce lo dice il nome stesso. È il senso di repulsione, disgusto, della protagonista da un qualcosa (o qualcuno?), dei suoi affetti per lei, e nostro. Non posso anticiparvi nulla, ma sappiate che questo film mette in scena un auto-isolamento, che vedremo essere non volontario ma imposto dalle situazioni del mondo esterno. Questo film è davvero studiato, pane per i denti di chi ha voglia di un bel film profondo quanto profonde crepe in un muro. Tranquilli, le vedrete solo verso l’epilogo.

Per chi invece, desidera rilassarsi dinanzi a un film lineare e tranquillo invece, ve l’ho promesso, abbiamo pensato anche a voi. A voi che siete stati così pazienti, suggeriamo di passare al film n° 6.

  • A casa tutti bene. Questo film di Muccino mette a bollire in pentola tante storie, molte a ritroso, perché scopriremo nodi del passato, e chissà se riusciremo a sbrogliare i nodi di questa famiglia allargata. Anche in questo caso un isolamento, e in questo caso il termine cade a pennello! E’ un film leggero e simpatico, distribuito anche in Francia, con il ruolo magistralmente interpretato da Massimo Ghini, malato d’Alzheimer.  

Marino Ceci

Fonti Bibliografiche:

[1] Pandemia Covid-19: aspetti clinici e conseguenze psicologiche delle restrizioni governative. Alcune considerazioni e studi interdisciplinari, F. Termini, G. Curcurù – iemest.eu June 2020 | Vol. 8 |©LIFE SAFETY AND SECURITY ISSN: 2283-7604| DOI: 10.12882/2283-7604.2020.8.2

[2] Resilienza e regolazione delle emozioni. Un approccio multimodale. (Tesi di dottorato, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2010). Tesi di dottorato Bicocca post 2009 at https://boa.unimib.it/handle/10281/7893

[3] Bruzzone-Caprara, I film di Hitchcock, Gremese, Roma, 1992, pag. 203.

foto copertina: scena dal film “La finestra di fronte” di Alfred Hitchcock

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